Chieti. I Giovani Democratici lanciano un appello al presidente della Provincia di Chieti in difesa del liceo scientifico “Masci” di Chieti. Sembra, infatti, che dopo la pausa natalizia l’stituto potrebbe chiudere, in quanto, a detta del dirigente scolastico, non ha le certificazioni necessarie previste dalla legge per svolgere l’ attività scolastica.
“Desideriamo pertanto” commenta Alessandro Marzoli “lanciare un appello al presidente della Provincia affinchè faccia piena luce su una situazione non più sostenibile. Dopo un’estate intera passata a discutere dei problemi dello scientifico Masci, sentire oggi il preside che parla ancora una volta di ‘chiusura’ preoccupa studenti, famiglie, corpo docente e personale non docente, che non sanno a che rischi vanno incontro entrando a scuola. Esistono le certificazioni relative alla sicurezza del Masci o no? I tecnici della provincia escludono qualsiasi rischio per chi frequenta le strutture scolastiche dello scientifico? E’ vero che i fondi per il nuovo Liceo Scientifico Masci sono stati spostati dall’ annualità 2011 a quella 2012?”.
Per quanto riguarda, inoltre, la proposta di realizzare una nuova scuola al posto dell’ ex ospedale pediatrico, per cui sarebbe comunque necessaria una permuta poichè quella struttura appartiene alla Asl, i Giovani Democratici comunicano che, nella loro opinione, potrebbe trattarsi di una buona soluzione, a patto che l’ edificio venga completato in tempi brevi e sia dotato di ampi spazi per ospitare adeguatamente l’ intera popolazione studentesca del Masci, che resterebbe così vicina al centro storico cittadino. “L’edificio dell’attuale liceo” continua Marzoli “potrebbe essere adibito, senza stravolgimenti strutturali, a biblioteca provinciale e a centro studi con rete wireless per gli studenti delle scuole superiori e universitari, magari aperto anche nelle ore serali e nei week end. Ad ogni modo i Giovani Democratici di Chieti esprimono solidarietà a tutti gli studenti del liceo scientifico e saranno al loro fianco in qualsiasi iniziativa essi decideranno di intraprendere a tutela del loro diritto a studiare in sicurezza e in spazi adeguati”.
