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Ricostruzione L’Aquila, Cialente: “Basta spot! Non stiamo approdando a nulla”

L’Aquila. “Con questo meccanismo non si sta andando da nessuna parte”. Non accenna a placarsi l’impeto del sindaco de L’Aquila Massimo Cialente che oggi,  a margine della conferenza stampa di presentazione delle proposte avanzate dal Comitato attività produttive per lo sviluppo e l’occupazione nell’area del sisma, invitato, in “casa” del Commissario delegato per la Ricostruzione Gianni Chiodi, dalla Cgil, si è detto “sconcertato e preoccupato”.

“Si lavora senza un chiaro disegno di governance” ha aggiunto il primo cittadino. “E mentre a Roma l’unica preoccupazione per il dopo terremoto de L’Aquila sembra essere la firma dei provvedimenti per il vice commissario Cicchetti e per i suoi poteri, qui si perde tempo. Ormai è come il gioco dei bambini, dove ognuno fa quello che più gli piace o ciò che pensa possa dargli maggiore visibilità”.

Secondo Cialente, “si è inceppato un meccanismo che si era rivelato vincente. Anziché procedere grano dopo grano del rosario si stanno facendo scelte che nulla hanno a che fare con le reali esigenze del territorio. Tutti pensano solo a fare battute” ha aggiunto, con chiaro riferimento alle bacchettate di Mons. Giuseppe Molinari mentre sarebbe il caso di pensare a chi siano veramente le pecorelle smarrite e ad andare avanti in sinergia e con serietà”.

E’ solo una questione di metodo spiega ancora il sindaco. “A L’Aquila, quale macchina sta gestendo l’emergenza terremoto se i soldi devono fare sei passaggi prima di arrivare al Comune? Sono perplessità che ho espresso al Governo nazionale. Qui si sta tornando ad un centralismo che richiama quello della Protezione civile dei primi tempi. Ma non siamo più in quella fase e non ci sono più i Bertolaso”.

”Nessuno” aggiunge un irritato Cialente “deve permettersi di fare ciò che per legge spetta al Sindaco ed al Consiglio comunale. Si sta cercando di far vedere cosa si fa come se si stessero girando degli spot. E’ così che ho scoperto che la Provincia vuole spostare la sede della biblioteca, dopo oltre un secolo e mezzo di vita in centro, senza che la città ne sappia niente. La mia solitudine è motivata dal fatto che non si sta approdando a nulla. Si facciano scelte importanti”.

Secondo Cialente, due sono le ancore di salvezza per la ripresa economica del territorio terremotato: la legge di stabilità ed il decreto milleproroghe del Governo nazionale.
“L’apertura di una crisi” avverte “subito dopo l’approvazione della manovra di stabilità potrebbe farci sprofondare nel baratro. Non possiamo aspettare la manifestazione nazionale di sabato prossimo, bisogna intervenire prima, già dalle prossime ore, per tenere viva l’attenzione sulla città, affinché il Governo contempli provvedimenti risolutivi per il nostro territorio. Non possiamo aspettare neanche il milleproroghe di fine anno, dato che non c’è certezza sulla vita stessa dell’Esecutivo”. Cialente ha sollecitato, infine, una pressione tempestiva e costante sul Ministero per l’Economia perché “negli aquilani c’è uno scoramento”.