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Chieti, in aula linguaggio e abbigliamento consoni: il monito di Bruno Di Paolo

Chieti.  “Il consiglio comunale è la massima espressione istituzionale cittadina e come tale la sua immagine deve essere preservata da sceneggiate fuori luogo o dall’uso di un linguaggio non consono”. Il vice sindaco di Chieti, Bruno Di Paolo, richiama all’ordine i consiglieri comunali invitandoli ad un abbigliamento e un linguaggio più consoni in aula.

“Chi decide di candidarsi – si legge in un comunicato – se eletto, nel suo ruolo istituzionale non rappresenta più solo se stesso ma l’intera collettività. I cittadini ci guardano e si aspettano di essere degnamente rappresentati; è per questo che gli atteggiamenti che si assumono in consiglio comunale non possono essere personalistici ma devono tenere conto di quell’obbligo morale di rispetto dell’istituzione che si rappresenta. Invece, si continua ad esagerare come in questi giorni con la sceneggiata delle opposizioni, all’indirizzo del sindaco e del presidente del consiglio accusati ingiustamente di imbavagliare la discussione in aula. Capisco che per alcuni consiglieri di sinistra l’abbigliamento casual possa rappresentare uno status simbol, ma l’Aula non è un villaggio turistico. Inoltre, invece di farsi ritrarre con un cerotto sulla bocca lamentando inverosimili accuse, sarebbe meglio non auto imbavagliarsi strumentalmente ma conservare in aula un linguaggio più corretto e rispettoso”. Di Paolo rimarca che troppo spesso le discussioni trascendono in offese personali che, oltre a non offrire alcun contributo nell’interesse della città, finiscono per danneggiare inevitabilmente il buon nome dell’Istituzione Comunale. “Non è urlando o offendendo che si passa dalla parte della ragione o si rafforzano le proprie idee – conclude il vice sindaco – ma solo con la giusta preparazione degli argomenti posti all’ordine del giorno si apre la strada ad un confronto sereno e corretto”.