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Montesilvano, Tari aumentata per gli alberghi che ospitano migranti

Montesilvano. Aumentata al massimo la Tari per le strutture alberghiere che accolgono i migranti.

L’iniziativa del Comune ha ricevuto il plauso di Fronte Nazionale Abruzzo, che con una nota stampa “esprime convinto sostegno politico all’ottima azione amministrativa del comune di Montesilvano”.

“Riteniamo questo atto politico significativo”, ha affermato Luigi Felicioni, segretario regionale del Fronte Nazionale Abruzzo, “perchè testimonia un raro caso di politica calata nella realtà con la comprensione dei problemi dei cittadini e di chi lavora con sempre maggiori difficoltà in questo contesto di forte crisi economica. Siamo convinti che sarà azione precorritrice vista la quasi totale impossibilità per le amministrazioni locali di opporsi fattivamente alle decisioni impositive di ministero e Prefetto”.

“Siamo convinti che sia giusto tutelare, pur se in maniera indiretta, gli albergatori e gli operatori turistici veri; quelli che si spendono da sempre nella promozione turistica mettendo ogni anno in discussione la propria capacità professionale con tutti i rischi imprenditoriali connessi”, ha dichiarato Francesco Bisignani, responsabile Fronte Nazionale Giovani Abruzzo, “e che vedono nella furbizia di chi contrattualizza con il comodo e remunerativo business migranti, un elemento di forte disturbo per i danni d’immagine derivanti”.

Per il Fronte Nazionale Abruzzo questo specifico aumento della Tari allarga lo spettro oltre il decoro e la sicurezza sociale, portando la problematica ad una conseguente considerazione su aspetti urbanistici.
“Crediamo sia oramai tempo maturo per verificare le reali destinazioni d’uso e la relativa legalità per strutture presentate progettualmente nel rispetto dei piani regolatori con chiare destinazioni urbanistiche e che oggi sono totalmente riconvertite in centri di accoglienza”, ha proseguito Felicioni, “con le proprietà oramai interessate a contrattualizzare per periodi medio/lunghi con il lucroso business migranti, con posti di lavoro ridotti al minimo e con contratti part-time, e avendo l’accortezza di far sparire le grosse insegne e i siti internet che prima presentavano un hotel”.