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Chieti, Villa Pini: l’odissea dei lavoratori

Chieti. Sembra non avere mai fine la vicenda che vede coinvolti i dipendenti del Gruppo Villa Pini. Attualmente è in corso la rimodulazione delle assunzioni. Alcuni di loro (infermieri e medici) che lavorano nel settore ospedaliero saranno assunti con contratto a tempo indeterminato. Gli altri, però, ausiliari, amministrativi e tutto il personale medico e paramendico delle Strutture Psico-riabilitative) che rappresentano la gran parte dei lavoratori, vedranno prorogato il contratto a tempo determinato per ulteriori sei mesi, motivato da una esigenza, da parte della Proprietà, di maggiore flessibilità per il rischio di tagli nella Psico-Riabilitazione da parte della Regione.

Questo significa che i lavoratori attualmente con contratto a tempo indeterminato hanno la certezza occupazionale e potranno accedere alla richiesta presso il fondo di garanzia INPS al Trattamento di Fine Rapporto; al contrario i lavoratori con contratto a tempo determinato si trovano nelle condizioni di incertezza occupazionale e non potranno accedere alla richiesta del TFR, continuando a soffrire la precarietà del loro lavoro. A questo proposito, in una nota congiunta, i consiglieri dell’Udc Alessandro Giardinelli, Mario De Lio, Marco Di Paolo, Alessandro Orsini, Donato Tacconelli e Franco Di Pasquale si pongono alcune fondamentali domande: “Qualora la Regione non dovesse rispondere alle aspettative dei volumi assistenziali delle strutture di psico-riabilitazione, i lavoratori attualmente occupati con contratto a tempo determinato che garanzie avranno per il loro futuro? Come viene tutelata la parità dei diritti dei lavoratori nel momento in cui vi sono due differenti  tipologie di contratto?”.

Gli stessi consiglieri chiedono, dunque, che le Istituzioni Regionali, gli Organi Competenti, la Proprietà ed i Sindacati, a fronte di questa emergenza sociale, trovino l’accordo per dare certezze sul futuro assistenziale ed occupazionale di tanta gente. “Il nostro impegno politico” concludono “sarà quello di stare al fianco dei dipendenti e dei pazienti, alla ricerca di una soluzione positiva a tutela dei diritti dell’uomo”.

Stessa situazione è quella vissuta dai dipendenti della SanStefAr, come spiega il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci. “Quella che stanno vivendo i dipendenti di SanStefAr” ha detto “è un’altra odissea ereditata dalla pessima gestione di Vincenzo Angelini. Chiodi non faccia finta di nulla e intervenga a difesa dei 415 dipendenti. Dopo aver affamato le famiglie dei dipendenti di Villa Pini Chiodi e Venturoni non possono fare lo stesso con questa vertenza, che coinvolge 415 famiglie senza stipendio praticamente da due anni. Anche per affrontare questa vertenza l’Abruzzo ha bisogno di un assessore alla sanità nel pieno delle sue funzioni e non certo di un assessore in videoconferenza come Venturoni. Il Pd continuerà a battersi a difesa del diritto dei dipendenti San Stefar a ricevere gli stipendi arretrati ed alla salvaguardia del posto di lavoro”.