Roma. Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, in qualità di Vicepresidente Nazionale Anci con delega alla Pubblica Amministrazione, al Personale e alle Relazioni Sindacali, ieri pomeriggio, a Roma, presso la sede dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha presentato il V Rapporto ANCI-Ifel “Il personale dei Comuni italiani, edizione 2016”.
La relazione, oltre ai dati aggiornati sul numero e sulla distribuzione del personale dei Comuni italiani, contiene due approfondimenti specifici sul trend delle retribuzioni e sulle dinamiche del turn over. Si tratta di temi di estrema attualità, tenendo conto, da un lato, della riapertura della contrattazione nazionale di lavoro per il comparto pubblico, e dall’altro dell’inasprimento delle regole sul turn over introdotte dall’ultima Legge di Stabilità.
L’uno e l’altro aspetto, dettagliatamente esaminati dal Rapporto, costituiscono variabili significative rispetto all’operatività dei Comuni che, in quanto amministrazioni di prossimità, costituiscono il principale erogatore di servizi ai cittadini.
Alla presentazione del Rapporto, coordinato dal giornalista del Sole24Ore Gianni Trovati, sono intervenuti anche il sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, presidente Ifel e delegato ANCI per la Finanza locale, il Segretario generale dell’Anci Veronica Nicotra ed il vice segretario generale Stefania Dota.
“Dal 2007 al 2014, periodo caratterizzato da norme sul contenimento del turn-over e della spesa di personale, i dipendenti in servizio nei Comuni sono passati da 479.233 a 416.964 persone, con una riduzione del 13,0%, ovvero poco più di 62 mila unità in meno. Tale riduzione, che ha riguardato anche le unità di personale per mille abitanti passate da 8,04 del 2007 a 6,89 del 2014, è molto grave – ha commentato il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio – in quanto i Comuni non sono meri apparati burocratici, ma Enti che erogano servizi, e sono punto di riferimento per cittadini, imprese, associazioni. Una delle conseguenze immediate di questa riduzione è stato l’invecchiamento della popolazione lavorativa. Nei Comuni questo dato è sconfortante: meno dell’11% dei dipendenti e solo l’1% dei dirigenti ha un’età inferiore ai 40 anni, mentre tra i dipendenti il 31,6% ha più di 50 anni. Uno scenario che diventa vergognoso se ci sofferma sui dirigenti, visto che il 76,6% ha più di 50 anni. Puntando il dito sul blocco del turnover al 25% deciso dal Governo con la Legge di Stabilità, il Sindaco ha poi evidenziato «Se Anci negli ultimi anni ha avuto attenzione dal Governo sul tema del personale, dobbiamo registrare un atteggiamento sbagliato che rischia di aggravare la situazione. Quando l’effetto delle ultime norme si sarà dispiegato, si arriverà ad una riduzione di dipendenti anche di 80 mila unità. Il blocco del turnover è negativo non per i Comuni ma per tutto il Paese, per questo va superata assolutamente la sua logica”.
Una sola nota lieta emerge dal Rapporto, ha poi precisato il Sindaco, le sempre maggiori chances accordate dai Comuni alle donne. «Ben il 50% dei dirigenti donna ha meno di 29 anni, mentre l’incidenza percentuale del personale femminile in servizio è in costante aumento passando dal 51% del 2007 al 53% del 2014.
Ponendo attenzione alla questione retributiva che sconta in modo massiccio gli effetti del blocco dei rinnovi contrattuali e delle misure di contenimento dei livelli retributivi contenute nel decreto legge n. 78/2010, il Sindaco ha poi ricordato la riduzione complessiva delle retribuzioni.
“Tale variazione si attesta rispettivamente a quota -4% per il personale non dirigente e a -1,3% per quello dirigente; percentuali che per la loro quasi totalità sono dovute ad una contrazione della componente accessoria del salario. Come si può uscire da questo impasse? Avviando una nuova stagione di rinnovi contrattuali. Passaggi inevitabili, tanto più nella prospettiva della Riforma Madia e dei suoi decreti attuativi. Come Anci ci batteremo perché il Governo riconosca il ruolo degli Enti locali prendendo piena coscienza dell’azione che svolgiamo sui singoli territori”.