Montesilvano. Borse, cinte e altri accessori di provenienza illegale, realizzati con pelli conciate di rettile. E’ quanto scoperto dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Pescara in un immobile di Montesilvano. Sul posto sono intervenuti gli uomini del Servizio CITES Territoriale di Pescara, ufficio che si occupa del controllo dell’applicazione della Convenzione di Washington sul commercio di specie di flora e fauna minacciate di estinzione. L’operazione è stata coordinata al termine di una lunga attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Lanciano. E’ stato individuato un canale illegale di importazione e commercializzazione di accessori realizzati con pelle di pitone delle rocce (Python sebae) e di varano del Nilo (Varanus niloticus) che vede coinvolti al momento due cittadini nordafricani denunciati alla magistratura per importazione e commercio illegale di derivati di specie protette.
Gli accessori sequestrati venivano confezionati in Africa e, per evitare i controlli che il Corpo Forestale dello Stato, unica struttura statale preposta per l’Italia, effettua in tutte le dogane italiane, dapprima importati in Francia e solo successivamente immessi sul mercato italiano sfruttando i minori controlli derivanti dalla libera circolazione all’interno dell’Unione Europea.
Gli uomini della forestale hanno trovato di tutto: borse, portafogli, ed addirittura pelli intere conciate della lunghezza anche di 3 metri per un totale di circa 200 capi.
Al vaglio degli inquirenti anche diversi documenti contabili in bianco rilasciati da aziende francesi, nonché certificati CITES rilasciati dalla Repubblica Francese intestati a terze persone che permettevano di ingannare il consumatore circa la legittima importazione e detenzione.
Nel corso della perquisizione è stato individuato anche un altro cittadino Nordafricano, già arrestato meno di tre mesi fa dagli stessi operanti, che, su disposizione della Procura della Repubblica di Pescara, è stato nuovamente arrestato per immigrazione clandestina e condotto nel carcere di Pescara.