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Pescara, So.ha in piazza con lo sportello dei giovani lavoratori

Pescara. Volge quasi a chiusura, dopo due mesi di attività, lo sportello a difesa dei diritti dei giovani lavoratori, indetto dalla So.ha – Associazione giovani cittadini attivi e sostenuto da Cgil – Filcams e Uil – Cpo. È in corso in queste ore a piazza Primo Maggio un sit-in dove due simbolici bagnini e cameriera incateanati vogliono sensibilizzare, con volantini e cartelloni, la cittadinanza al problema.
“La stagione turistica sta chiudendo e così anche lo sportello informativo della So.Ha”, ha dichiarato Alessandra Di Simone di Cgil-Filcams, “ma ora arriverà la fase più delicata in quanto molti contratti sono scaduti il primo settembre e tanti altri scadranno il 15. È questo il momento, ottobre specialmente, in cui i giovani si rivolgono a noi per rivendicare le ingiustizie lavorative subite, poiché mentre lavorano hanno paura di opporsi”. Le ingiustizie raccontate sono le più consuete: 8 ore di lavoro giornaliere effettive a fronte di un contratto che ne regolarizza 10 settimanali, pagamenti al di sotto di quelli pattuiti anche in nero, trattamenti di fine rapporto computati ma mai retribuiti, riposi settimanali non concessi. Bagnini, aiuto bagnini, camerieri, baristi: varie le figure professionali coinvolte nel commercio turistico e spesso sfruttate da chi gestisce un’impresa per qualche mese d’estate e punta solo al massimo profitto, glissando sulle norme di tutela professionale: “E’ davvero triste”, continua la Di Simone, “sentire storie di sfruttamento in un settore, quello turistico, trainante per questa città. Purtroppo molti ragazzi scendono a compromessi facendosi abbindolare dalla scusa di fare esperienza e curriculum; è sdegnante, inoltre, che questo genere di lavori che risulta molto qualificante, svolto a queste condizioni non dia la possibilità di crescere e qualificarsi come cameriere o barman o quant’altro, specie a Pescara dove c’è l’istituto alberghiero: così i nostri ragazzi sono costretti ad emigrare per lavorare seriamente in questo campo”.
Grande l’utilità dimostrata dall’iniziativa della So.ha, soprattutto a scopo informativo. “Molti ragazzi vengono da noi soprattutto per ricevere informazioni”, spiega Roberto Ambrosini, membro dell’associazione giovanile, “tanti non sanno nemmeno quali sono i loro diritti e si lasciano sfruttare. Uno sfruttamento che consta nel 75% dell’intera forza lavoro coinvolta d’estate sul nostro litorale”. E mentre ci parla, Ambrosini, vestito da bagnino, è incatenato dai piedi ad una collega cameriera: “Questo per dimostrare quanto noi giovani veniamo seriamente trattati da schiavi: lavorare è un nostro diritto, così come quello di non essere sfruttati”, afferma.
Tra le cause del dilagare del fenomeno c’è la paura di denunciare la situazione di ingiustizia: “Bisogna superare questa paura”, sostiene Maurizio Sacchetti di Uil-Cpo, “e rivolgersi agli sportelli sindacali e delle associazioni. Purtroppo ci sono almeno 2 0 3 ragazzi al giorno che si rivolgono a noi, ma questo dimostra il loro coraggio di emergere dal sommerso”. Oltre che ai lavoratori stagionali, l’iniziativa è rivolta alla tutela dei lavoratori atipici; singolare l’esempio riportato da Sacchetti: “Stiamo portando avanti una vertenza per dei traduttori che hanno lavorato durante il G8 de L’Aquila e non ancora hanno ricevuto un euro dopo più di un anno”.
Lo sportello rimarrà aperto presso la sede So.ha di viale Kennedy 101, ogni lunedì e giovedì dalle 17:30 alle 19:30 fino al 20 settembre, ma Ambrosini rassicura: “Dato l’enorme successo e il bisogno riscontrato, proseguiremo senz’altro la nostra opera”.

Daniele Galli