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Pescara, al via la campagna per i referendum su Sblocca Italia e Buona Scuola

Pescara. Partono i Referendum sociali per la scuola pubblica, per bloccare il Piano nazionale inceneritori, per l’opzione ‘Trivelle zero’ in Italia e per la difesa dei beni comuni.

Venerdì 18 marzo, alle ore 20:30 presso la Sala Consiliare del Comune di Pescara si terrà l’assemblea di lancio per l’area metropolitana Chieti/Pescara.

La scorsa domenica, al Cinema Palazzo di Roma, si è svolta un’assemblea nazionale con centinaia di persone provenienti da tutta Italia che ha dato avvio alla nuova stagione referendaria.

Da domani 17 marzo si avvierà il deposito dei primi quesiti alla Cassazione per far partire la raccolta delle firme con un evento unitario e diffuso il 9 e 10 aprile, che darà vita alla campagna nazionale di mobilitazione che si chiuderà entro il 9 luglio prossimo.

L’obiettivo è superare le 500.000 firme necessarie per tutti i sei quesiti referendari già in campo, oltre quelli contro la privatizzazione dei beni comuni in via di definizione, per andare al voto nella primavera del 2017.

L’approvazione dei principali provvedimenti governativi, dalla Buona Scuola allo Sblocca Italia, con cui si è attaccato il ruolo della scuola pubblica, privatizzati i beni comuni e i servizi pubblici, aggredito l’ambiente, a partire dalle trivellazioni e da un autoritario aumento di nuovi inceneritori ed abbattuti i diritti del lavoro, ha innescato un crescente percorso di lotta che sostiene un opposto modello di sviluppo fatto di tanti comitati, movimenti, sindacati, associazioni che hanno iniziato ad incontrarsi in numerose assemblee sul territorio, da Bologna a Pescara, da Ancona a Napoli ed a Roma.

Qui a Pescara aderiscono all’iniziativa: Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua; Movimento per la scuola pubblica; Campagna ‘Stop devastazioni’, per i diritti sociali ed ambientali; Comitato Sì Blocca Inceneritori.

Si è pertanto formalizzata l’alleanza sociale tra i movimenti per la scuola pubblica, per l’acqua bene comune, contro la devastazione ambientale che si oppone alle trivellazioni e contro il piano nazionale per vecchi e nuovi inceneritori che insieme chiedono di puntare ad una società ‘democratica’ che investa sul valore della scuola pubblica, sulla sostenibilità ambientale e la difesa della salute pubblica, sulla gestione pubblica dei servizi locali, sul lavoro stabile e sul diritto al reddito che veda la piena attuazione del dettato costituzionale, e non il suo smantellamento.