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Maria Amato e Federica Chiavaroli alla casa lavoro di Vasto

Vasto. “La Casa lavoro di Vasto è un concentrato di vite fragili, di disagio sociale, di errori pregressi che hanno già avuto la loro pena. Vite fragili che attraverso percorsi di “lavoro protetto” dovrebbero tornare ad una quotidianità solida lì dove affetti, lavoro, società riescano a dare garanzie.

 Internati! Una parola dal suono sinistro, persone che hanno scontato il loro debito con la giustizia ma dichiarate non socialmente sicure per tornare libere.” Queste la parole della deputata del PD Maria Amato che più volte si è interessata alle problematiche della struttura

 “La Casa Lavoro serve a garantire questo percorso di “salute sociale” ma nonostante l’impegno della Direzione, la dedizione degli operatori, il lavoro gravoso della polizia penitenziaria, il capannone sartoriale non è ancora realizzato, l’azienda agricola sociale stenta a decollare, il progetto del rifugio per cani non si è realizzato. Tanti ospiti e pochi operatori; la permanente sofferenza della polizia penitenziaria che in carenza numerica, in una realtà profondamente diversa da quella di una Casa Circondariale.

 Un lavoro impegnativo e difficile che va oltre la custodia e diventa sostegno alla relazione, un lavoro per cui il personale si forma con l’esperienza e con un carico emozionale gravoso.”

 “Un contenitore di fragilità – lo definisce la deputata – sul quale continuo a tenere viva l’attenzione: per questo, all’indomani della sua nomina ho invitato la Sottosegretaria al Ministero della giustizia, Senatrice Federica Chiavaroli ad una visita. La risposta pronta nel segno della sensibilità: sarà alla Casa Lavoro di Vasto nella mattinata del 18 marzo.”

 “Una visita per toccare con mano i problemi e per fare sentire la presenza dello Stato a chi non sempre allo Stato guarda con fiducia, – conclude Maria Amato – per ridefinire col la Direzione un percorso che veda finalmente realizzati quei progetti che facciano fare alla struttura il salto di qualità per persone che da internati devono tornare ad essere cittadini.