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Comune L’Aquila, Masciocco: ‘Su contributi alla cultura polemica sterile’

L’Aquila. “Il dibattito che si è sviluppato nelle ultime settimane, riguardante i contributi che ricevono le attività culturali della città, evidenzia una sterile polemica che non aiuta a trovare le soluzioni auspicate”.

E’ quanto afferma il capogruppo di Sel al Comune dell’Aquila Giustino Masciocco.

“Ferme restando le legittime richieste di sovvenzione da parte delle associazioni culturali e le sottolineature critiche di alcune forze politiche che si sono espresse sull’argomento, vorrei ricordare – prosegue – che il 30 aprile dello scorso anno il Consiglio comunale, all’unanimità (cosa peraltro piuttosto rara in questa consiliatura) ha approvato il Regolamento per l’attribuzione di provvidenze economiche alle associazioni culturali.

Regolamento che, prima del passaggio in Consiglio, è stato oggetto di due incontri con le stesse associazioni le quali, per parte loro, hanno plaudito alla riorganizzazione proposta dall’assessorato, in quanto lamentavano che negli esercizi precedenti si distribuissero contributi a pioggia sempre ai soliti noti. Infatti, cosa altrettanto rara, sia durante la fase di costruzione del regolamento, sia nei mesi successivi alla sua approvazione, non si è registrata nessuna lamentela, nè da parte di associazioni culturali nè da parte delle forze politiche.

Quindi – osserva il capogruppo di Sel – è veramente stucchevole assistere a delle accuse politiche che mirano a sottolineare presunte responsabilità a carico dell’Amministrazione, quando il percorso sulle regole è stato condiviso.

Casomai bisognerebbe chiedersi perchè la Regione ha interrotto il flusso di finanziamenti ordinari in favore delle Istituzioni culturali del Comune dell’Aquila, utilizzando invece un milione e seicentomila euro di fondi Cipe, assegnati al turismo, per trasferirli soltanto alle Associazioni culturali destinatarie di fondi ‘FUS’ che, non avendo ricevuto i fondi promessi dalla Regione per l’esercizio 2015, avrebbero chiuso i bilanci in passivo perdendo la possibilità di ottenere finanziamenti ministeriali.

Mi permetto ancora di sottolineare che, il ragionamento riguardante la programmazione pluriennale delle attività culturali, basato sulla certezza dell’assegnazione del contributo comunale, non trova conforto nella gestione della spesa pubblica, che ritiene una liberalità la concessione di contributi e, purtroppo, assegna all’Ente, in caso di necessità, anche il diritto di revocare contributi gia’ impegnati in favore delle associazioni.

In ogni caso – conclude Masciocco – se i consiglieri comunali ritenessero necessaria una rivisitazione del regolamento in questione facciano una proposta, ferme restando la trasparenza delle concessioni, la misurabilità dei criteri di assegnazione adottati, la possibilità per l’Ente di promuovere proprie iniziative di politica culturale”.