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Verso il Parco Nazionale Velino Sirente: Lucoli ed Ocre ne sostengono l’istituzione

L’Aquila. Si è svolta stamattina all’Aquila una conferenza stampa per presentare le iniziative in corso volte all’istituzione del Parco Nazionale del Velino Sirente.

Il Presidente di “Appennino Ecosistema” Bruno Petriccione e il rappresentante di “Salviamo l’Orso” Daniele Valfrè hanno presentato i dettagli della proposta e delle iniziative in corso, mentre il Vice Sindaco del Comune di Lucoli Rossano Soldati ha spiegato le ragioni della sua adesione. Assente per motivi di salute il Sindaco del Comune di Ocre Fausto Fracassi, che comunque ha comunicato la sua piena adesione alla proposta.

“La proposta parte dalla constatazione” – ha affermato Bruno Petriccione – “che il Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, istituito nell’ormai lontano 1989, non è mai entrato compiutamente nella necessaria operatività, comportando soltanto vincoli subiti passivamente dalla popolazione. Dopo quasi trent’anni, ancora non è stato approvato il Piano del Parco, che avrebbe potuto lanciare una gestione del territorio scientificamente fondata ed adeguata da un lato alle sue qualità ecologiche e dall’altro alle attività umane con queste compatibili: ciò dimostra l’incapacità e l’inadeguatezza dell’Amministrazione Regionale Abruzzese di gestire un’area così importante e vasta”.

“L’istituzione del Parco Nazionale del Velino-Sirente” – ha affermato Daniele Valfrè – “oltre a garantire la conservazione del suo immenso patrimonio di biodiversità (50 comunità vegetali, 1600 specie vegetali e 200 di vertebrati), consentirebbe di procedere alla gestione razionale del territorio, attraverso una zonazione che sottoponga alla massima tutela le aree A e B ove sono presenti ecosistemi e specie di elevatissimo valore e liberalizzi gli usi tradizionali e turistici nelle aree C di “pre-Parco” ove gli ecosistemi sono meno sensibili e di minore valore”.

“Assicurare la protezione degli ecosistemi e delle specie montane, con priorità assoluta rispetto alle attività umane nelle aree protette, utilizzando le migliori conoscenze scientifiche nel campo della ricerca ecologica” .

L’intenzione di “Appennino Ecosistema” è di arrivare all’approvazione della zonazione, sulla base dei poderosi studi già esistenti e mai utilizzati, già nella fase di istituzione del nuovo Parco con Decreto del Presidente della Repubblica, in base alla Legge n. 394/1991.

“Appennino Ecosistema” – ha affermato Bruno Petriccione – “avvierà fin da domani un’intensa fase di consultazione delle altre venti Amministrazioni Comunali interessate dal Parco, a partire da quelle più piccole della Valle Subequana, e di tutte le forze politiche regionali, in modo da ampliare progressivamente il sostegno alla proposta.

Gli ecologi, geologi, giuristi e conservazionisti che compongono il proprio Consiglio scientifico si
metteranno quindi all’opera per ridisegnare caratteristiche, territorio e modalità di gestione
della nuova grande area protetta, in modo da presentare una proposta compiuta di zonazione nel corso di un Convegno pubblico che si terrà a Lucoli il 22 maggio prossimo, in occasione della Giornata mondiale della biodiversità proclamata dalle Nazioni Unite”.

“Si tratta di una grande opportunità” – ha affermato il Vice Sindaco di Lucoli Rossano
Soldati – “per gestire il nostro territorio in modo rispettoso dell’ambiente, sviluppando un
turismo di tipo naturalistico adeguato ai grandi valori ecologici ivi presenti e rilanciando gli
investimenti pubblici in questo senso”.

“Sono assolutamente favorevole a questa proposta” – ha dichiarato il Sindaco di Ocre
Fausto Fracassi – “che servirà a valorizzare un territorio di altissimo valore ambientale ed
a saldare l’area attualmente protetta a livello regionale con quella dell’istituenda Riserva
Naturale Statale delle Doline di Ocre”.

Il nuovo Parco Nazionale potrebbe comprendere il territorio di tutte le aree protette del massiccio, a livello regionale, nazionale ed europeo, in linea con quanto richiesto dalla Strategia Nazionale sulla Biodiversità e dalla Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, per un totale di circa 100.000 ettari.

Ci troviamo infatti in una vasta area posta proprio al centro delle maggiori aree protette a livello nazionale ed europeo (i Parchi Nazionali del Gran Sasso, della Majella e d’Abruzzo), con le quali il massiccio del Velino-Sirente compone una formidabile rete ecologica, un vasto territorio di quasi
100.000 ettari protetto a livello nazionale dalla Riserva Naturale Orientata Monte Velino, a
quello regionale dal Parco del Sirente-Velino (oltre che dalla Riserva Naturale Gole di San
Venanzio) in Abruzzo e dalla Riserva Naturale Montagne della Duchessa nel Lazio, ed
anche a livello di Unione Europea attraverso due grandi Zone di Protezione Speciale e
ben sette Siti di Interesse Comunitario.

Sul sito web www.appenninoecosistema.org saranno presto disponibili tutti i dettagli e le novità su questo progetto.