Celano. Archeologia e forme di energia sostenibile, il connubio a Celano funziona. Se da un verso non va trascurata, anzi valorizzata e rafforzata, la conservazione e la valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico ed ambientale che sorprendentemente il territorio ci regala, dall’altro la ricerca e l’applicazione di nuove soluzioni in campo energetico rappresentano un valore aggiunto al già ricco e corposo programma per l’ambiente che l’amministrazione comunale sta portando avanti già da alcuni anni.
Un piano per la salvaguardia dell’ambiente che colloca senz’altro Celano tra i Comuni più “ecosostenibili” d’Abruzzo. Sono stati questi i punti salienti emersi nel corso del convegno “Archeologia e impianto fotovoltaico. Quattro anni di confronto” (svoltosi domenica scorsa all’Auditorium Fermi di Celano), per presentare i risultati delle campagne di scavo condotte nell’area interessata alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico, alla vigilia dell’imminente avvio del ciclo produttivo.
L’evento è stato aperto dall’ampia relazione sviluppata dal sindaco Settimio Santilli che ha toccato diversi punti. In particolare il Sindaco si è soffermato sulla valenza dell’impegno che l’amministrazione sta riversando nella programmazione delle politiche ambientali, attraverso interventi di riqualificazione del tessuto urbano e l’attivazione del sistema della raccolta differenziata.
“Iniziative che smentiscono categoricamente la leggenda metropolitana che Celano sia una nuova terra dei fuochi. Anzi, la stretta collaborazione con la soprintendenza archeologica, per quanto riguarda gli scavi a ridosso dell’impianto fotovoltaico, testimonia giusto il contrario, ovvero la nostra grande attenzione a temi attuali quali la tutela del patrimonio artistico ed ambientale.
Abbiamo adottato criteri di modernità, di efficienza e di applicabilità, rendendo Celano una delle città più ecosostenibili dell’intero panorama nazionale, in quanto produttrice di energia rinnovabile. Siamo e continueremo ad esserlo, un Comune ecosostenibile, tanto è vero che è in via di definizione un accordo di programma con l’Università “La Sapienza” di Roma per gli studi di ricerca sul riciclo dei pannelli fotovoltaici a fine vita.
Il nostro programma per l’ambiente e per Celano – ha detto ancora il Sindaco – è stato sviluppato e completato con l’iniziativa parlamentare dell’onorevole Piccone, vero fautore del progetto, grazie al quale quello che poteva essere un problema alla fine è diventata una risorsa per la nostra Città”.
All’inizio degli scavi, infatti, l’area venne dichiarata di grande interesse archeologico. “Proposi allora – ha detto l’on. Filippo Piccone – alla Soprintendenza che la nostra Amministrazione si sarebbe assunta gli oneri e che in seguito parte degli incassi dell’impianto sarebbe stata utilizzata per la valorizzazione dei beni archeologici. Addivenire ai risultati attuali è stato un lavoro lungo e complesso che mi ha tolto anche qualche ora di sonno. Ritenemmo l’esito dei saggi preventivi non un problema ma l’occasione per un’opportunità da cogliere senza indugio perché avrebbe consentito a Celano di disporre di una risorsa, 200 milioni, che avrebbe potuto dare un nuovo e vigoroso impulso alla crescita della Città».
L’intensa giornata si è conclusa prima con l’illustrazione da parte dell’assessore Eliana Morgante della convenzione in corso tra Comune e Sovrintendenza e poi con l’intervento di Emanuela Ceccaroni, funzionaria della Soprintendenza e responsabile degli scavi che, avvalendosi anche di suggestivi supporti audiovisivi, ha mostrato i reperti archeologici venuti alla luce nel luogo dello scavo, dove a breve entrerà in funzione l’impianto fotovoltaico tra i più grandi d’Europa.