San Giovanni Teatino. La UilTucs Abruzzo a tutela dei lavoratori della sede regionale dell’Ivri S.p.a. di San Giovanni Teatino è ricorsa al giudice del lavoro per denunciare, secondo l’art.28 dello statuto dei lavoratori, la condotta antisindacale perpetrata dall’azienda a danno degli aderenti al sindacato, vedendosi accolto in toto il ricorso.
‘Da circa un anno, infatti, gli iscritti alla UilTucs hanno subito vessazioni e pressioni per indurli a cambiare sigla sindacale, vessazioni che si sono trasformate gradualmente in atti persecutori mediante sanzioni disciplinari, come si evince dallo stesso decreto del Tribunale di Chieti le sanzioni disciplinari registrate sono state ben 23 in un anno, spostamenti di mansioni strumentali, dequalificazione dei lavoratori e assegnazione di turni disagiati.
Nonostante i continui tentativi del sindacato di interagire con la società, portando il problema anche all’attenzione dei tavoli istituzionali, Prefettura e Direzione Territoriale del Lavoro, il comportamento del datore di lavoro non solo non si è attenuato ma si è addirittura acuito con i lavoratori.
Le continue denunce in tal senso da parte degli iscritti e il fallimento delle vie conciliative, nonostante l’impegno degli organi Istituzionali Prefettura e D.T.L. hanno spinto la segreteria regionale della UilTucs a intraprendere le vie legali’, si legge in una nota del sindacato.
“ Il comportamento persecutorio nei confronti dei nostri iscritti – sottolinea il segretario Generale della UilTucs Abruzzo, Mario Miccoli- è iniziato quando abbiamo evidenziato all’azienda, al Prefetto di Chieti e alla D.T.L. Chieti Pescara l’esistenza di problematiche relative a carenze organizzative, gravi per il delicato settore di competenza.
In particolare abbiamo fatto notare la poca sicurezza dei mezzi adibiti al trasporto valori, la insalubrità e scarsa sicurezza dei luoghi di lavoro, i turni massacranti con sovraccarichi di lavoro che espongono le guardie giurate a cali di attenzione mettendo così a repentaglio la sicurezza stessa dei lavoratori e l’approssimazione nella gestione di un così delicato settore. In seguito a ciò l’Ivri ha avviato il tentativo premeditato di indebolire la sigla sindacale che in quel momento deteneva la maggiore rappresentanza in azienda, andando a colpire i lavoratori iscritti che pur di sfuggire ai metodi vessatori hanno rinunciato alla propria adesione alla UIl Tucs, diverse decine lavoratori nel 2015 e ben 8 nei primi mesi del 2016”.
“L’azione di tutela legale promossa con successo dalla UilTucs Abruzzo” – aggiunge Roberto Campo Segretario Generale UIL Abruzzo – “si è resa necessaria per ripristinare agibilità sindacale negata: non è costume della Uil l’utilizzo della via legale se non in presenza di violazioni tali da invalidare l’ordinaria azione sindacale. Il pronunciamento del Tribunale di Chieti conferma che la scelta del sindacato è stata ben ponderata.”
“Il tribunale ha riconosciuto- spiegano gli avvocati della UILTucs, Massimiliano Matteucci e Stefano Di Renzo- non solo la sussistenza dei comportamenti vessatori e persecutori ma anche la coincidenza temporale tra le vessazioni subite dai lavoratori, con conseguenti disdette dalla UilTucs e le procedure di raffreddamento e conciliazione attivate dal sindacato, profilando così l’azione antisindacale del datore di lavoro che deve rimanere, invece, del tutto estraneo in merito alla scelta del lavoratore di aderire ad un sindacato”.
Il giudice del lavoro del tribunale di Chieti, dott.ssa Ilaria Prozzo, nel suo decreto, accogliendo in toto il ricorso della UilTucs Abruzzo ha specificato che “ la pressione esercitata dalla società resistente al fine di ottenere una revoca dell’iscrizione dei lavoratori dall’organizzazione sindacale, è stata finalizzata, con tutta evidenza, ad indebolire la posizione della Uil e a limitare la sua azione di tutela nei confronti dei lavoratori, impedendo l’esercizio della libertà e dell’attività sindacale”. Inoltre il giudice ha ordinato alla società di “ …cessare immediatamente la condotta antisindacale denunciata rimuovendone gli effetti lesivi”.
Conclude Miccoli- la UILTUCS Abruzzo continuerà a perseguire con fermezza tali spregevoli pratiche ed auspichiamo che, il vertice Nazionale dell’Istituto di Vigilanza IVRI spa, operatore leader nel settore in Europa, si interroghi sull’operato dei propri dirigenti della sede Regionale di San Giovanni Teatino, i quali, nonostante l’attuale evoluto strumento di relazioni industriali in essere, credono di vivere nel 1800 in piazza Malaspina a Volpedo.