Terremoto L’Aquila: il Governo non paga e il Comune anticipa 9 milioni di euro

pezzopaneL’Aquila. Il Comune dell’Aquila anticiperà nei prossimi giorni la somma di 9 milioni e 837 mila euro quale corrispettivo del contributo per l’autonoma sistemazione del mese di aprile. Lo ha annunciato oggi l‘assessore delegata alla Ricostruzione, Stefania Pezzopane, nel corso di un incontro promosso per fare il punto sui Cas.
”La situazione è difficile e complicata – ha esordito la Pezzopane – si sono accumulati 4 mesi di arretrato, e ad agosto andiamo per il quinto, e considerando le già tante problematiche sociali c’è molta fibrillazione per le circa 14 mila famiglie (26.062 persone) che nel contributo per l’autonoma sistemazione hanno l’unica fonte di reddito e di sussistenza”. L’assessore ha ricordato che la scelta del Cas è quella più economica per le casse statali (una famiglia in albergo costa dieci volte tanto), ma non versare il contributo mensilmente significa mettere in ginocchio nuclei che hanno deciso di non gravare più di tanto sul Paese. Finora sono stati erogati 86 milioni di Cas. Il Comune de L’Aquila, vista la morosità del Governo, aveva già anticipato 16 milioni relativamente ai mesi di marzo ed aprile. Ed ora, a seguito dei numerosi solleciti e di una situazione diventata insostenibile ha deciso di prelevare dal suo bilancio altri 9 milioni di euro, destinati ad altri capitoli di spesa.
‘Oggi – ha spiegato la Pezzopane – il Commissario Chiodi ha comunicato l’arrivo di 714 milioni a valere sull’art. 14 del comma 1 per la ricostruzione. I primi 4 milioni serviranno per pagare le imprese. Chiodi ci ha rassicurati sul fatto che, entro agosto, saranno disponibili 43 milioni per l’autonoma sistemazione e per gli alberghi. Ma solo di Cas – ha puntalizzato la Pezzopane – ne servirebbero quasi 42. E gli oltre 70 avanzati dalla strutture ricettive’?”.
L’assessore ha puntato il dito sui ritardi nei trasferimenti delle risorse che penalizzano da una parte il Comune, costretto a fare economie per anticipi di Cas, dall’altro i cittadini stessi che magari vivono ancora in roulotte, garage o alloggi di fortuna, che vivono di Cas e che si stanno ancora chiedendo perché non hanno scelto la più comoda (ma più onerosa) sistemazione in albergo.

 

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