“Si tratta – ha sottolineato il Presidente della Commissione Politiche sociali Salvatore Di Pino – solo dell’ennesimo progetto che la nostra amministrazione comunale, attraverso un assessorato ad hoc guidato da Carla Panzino, ha promosso per favorire l’integrazione delle etnie straniere sotto tutti i punti di vista, promuovendo occasioni di incontro e confronto. Il Progetto Rom si rivolge a un target ben preciso, ossia i rom, che da oltre 600 anni vivono in Abruzzo: in particolare sulla nostra costa, oltre ai gruppi stanziali, si sono stabilite molte famiglie che hanno lasciato la terra d’origine per situazioni di estrema povertà e vivono accampate in case abbandonate, sotto i cavalcavia o anche lungo il fiume. Purtroppo, come hanno dimostrato alcuni episodi già lo scorso inverno, la convivenza non è sempre facile: come è emerso da uno studio condotto dalla Caritas diocesana, la maggior parte delle famiglie Rom vivono in alloggi popolari, talvolta occupati anche abusivamente, nelle periferie, trasformate in ghetto; la scolarizzazione dei bambini è estremamente scarsa perché frequentano in modo discontinuo le aule sin dai primi anni delle elementari; molti gruppi vivono dei proventi derivanti da attività illecite o, in alternativa, di forme di assistenzialismo. Ma è proprio partendo da tali situazioni che abbiamo deciso di intraprendere percorsi di integrazione sociale e lavorativa, soprattutto cercando di puntare sul recupero delle nuove generazioni per spezzare la catena dell’esclusione e scardinando gli atteggiamenti diffusi di razzismo e discriminazione”.
I destinatari del progetto illustrato da Don Marco Pagniello e co-finanziato dal Comune di Pescara saranno “tutte le persone di etnia rom presenti sul territorio di Pescara e Montesilvano con le quali – ha precisato Di Pino – punteremo a promuovere il dialogo e il confronto tra le culture, con la convinzione che il superamento dei pregiudizi e degli stereotipi culturali passa, necessariamente, attraverso l’ascolto reciproco. E in quest’ottica il ruolo del mediatore culturale assume una funzione fondamentale, in quanto può favorire una corretta lettura dei bisogni delle famiglie rom. Il primo passo sarà la realizzazione di una mappatura della presenza di tali utenti, stanziali o di recente immigrazione, sul territorio di Pescara e Montesilvano, una sorta di censimento importante per la nostra amministrazione anche per disporre di un monitoraggio reale dal punto di vista statistico. A tal proposito la Commissione chiederà poi anche un feedback a fine progetto sui dati raccolti che ci daranno una visione chiara della città. Gli operatori che saranno coinvolti nell’attività assumeranno poi contatti diretti, anche domiciliari, con le famiglie rom, cercando di istituire dei rapporti di conoscenza e fiducia. Quindi si prevede la definizione di progetti individualizzati condivisi con il supporto del Centro di Ascolto Diocesano, con l’obiettivo di promuovere micro-progetti, ad personam, specie per i giovani rom, finalizzati all’integrazione scolastica, sociale e lavorativa, anche mettendo a disposizione la figura del mediatore culturale per una sorta di tutoraggio tra i banchi come sul posto di lavoro. Il progetto mira anche alla creazione di una rete collaborativa con tutti i servizi pubblici e privati che si occupano di rom con il coinvolgimento diretto di risorse pubbliche e del no profit nella realizzazione di progetti individualizzati e la messa in rete del programma con altre iniziative in favore dello stesso target. L’obiettivo che ci attendiamo è l’attivazione di almeno 15 progetti individualizzati tesi all’integrazione scolastica, sociale e lavorativa; il progetto vedrà il coinvolgimento di un mediatore culturale rom, di un assistente sociale del Centro di ascolto diocesano, un educatore e dei volontari. Il costo complessivo del progetto ammonterà a 75mila euro, e il Comune di Pescara contribuirà erogando un fondo pari a 10mila euro”.