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Rifondazione Comunista su Snam: ‘Imprenditoria peligna miope, insensibile a sorti del territorio’

Sulmona. Rifondazione Comunista e Giovani Comunisti-e esprimono totale sconcerto per la posizione assunta dall’imprenditoria peligna nell’incontro del 15 febbraio scorso con l’Assessore Regionale alle Aree Interne, Andrea Gerosolimo.

‘Quanto emerso dal “Tavolo di Rilancio della Valle Peligna” è sinceramente disarmante: la riunione ci testimonia l’essenza di una classe imprenditoriale che è incapace di provare qualunque sensibilità per le sorti del territorio e di promuovere lo sviluppo locale.

Questa visione miope della realtà che ci dispiace abbia visto coinvolti albergatori, ristoratori, agricoltori, fornitori, produttori locali che si dichiarano disposti a una “serena valutazione” sul progetto Snam è davvero disarmante se si guarda a come sulla Costa teatina le organizzazioni di categoria si sono unite agli ambientalisti per sconfiggere Ombrina e Centro Oli.
Triste che invece nella Valle Peligna non si faccia propria la battaglia contro un progetto inutile e devastante come quello di metanodotto e centrale’.

Lo dichiarano in una nota congiunta Maurizio Acerbo (segreteria nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea), Giacomo De Fanis(coordinamento nazionale dei Giovani Comunisti-e) e Francesco Marola (segretario provinciale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea).

‘Difendere il territorio in termini di salute e di bellezza è il principale investimento anche economico per una comunità.
Questo tavolo imprenditoriale fa direttamente eco alla scorsa riunione tenutasi nella stessa sede della Confesercenti di Sulmona. In entrambi i casi sono state criticate le realtà che si battono contro la devastazione del territorio dall’assalto delle multinazionali tacciandole di essere quelli del “no a prescindere”! Quest’etichetta risulta offensiva nei confronti di chi negli anni si è impegnato nella difesa del territorio, sostenendola con un’argomentazione ampia e fondatissima di contrarietà all’opera di Snam, così come a tutti quei progetti (p.e. di Toto S.p.A. e Coccinella S.p.A.) che negli anni hanno visto la Valle Peligna diventare “terra di conquista”: rischi dovuti alla sismicità, impatto ambientale e paesaggistico, danni alla salute, svalutazione degli immobili, perdita economica.

E’ desolante che questi imprenditori non si rendano conto che gli interessi dei colossi-multinazionali cozzano con quelli delle attività locali, la cui principale risorsa è lo splendore e la ricchezza qualitativa del proprio territorio! Sperano forse costoro del “sì a prescindere” che Snam possa destinare loro qualche spicciolo di commessa, qualche monetina in termini di finanziamento, qualche soldino per le convenzioni.

Ci dispiace per questi “geni dell’imprenditoria” e per i loro interlocutori politici ma svendere il territorio per un “pugno di dollari” dà l’idea che non siamo in presenza di una classe dirigente capace di progettare lo sviluppo e il futuro della Valle Peligna.

La presenza e il ruolo dell’assessore Gerosolimo sono l’emblema del voltafaccia della Giunta regionale: il PD e SEL per anni si son dichiarati contro il progetto per poi fare un’inversione a U. Il trasformista Gerosolimo è assessore della loro Giunta e rappresenta oggi l’emblema del tradimento consumato nei confronti del territorio peligno e rispetto agli impegni presi’, concludono gli esponenti comunisti.