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Chieti, Lalli: ‘Lo spostamento del Polo Museale conferma la mancanza di peso politico del sindaco’

Chieti. “Nel pomeriggio del 4 febbraio è giunta la notizia riguardo lo spostamento del Polo Museale da Chieti a L’Aquila. Una decisione inaspettata e inaccettabile che ravviva le guerre campanilistiche inopinatamente”.

 Così in una nota il coordinatore delle attività politiche di Giustizia Sociale Stefano Lalli che aggiunge: “Le autorità politiche , le associazioni, i cittadini tutti che amano Chieti devono riunirsi per dire “Basta a questa politica di basso livello” che premia solamente a chi grida più forte, proprio perchè non ha le motivazioni logiche da addurre. In questo modo una città ultramillenaria, con una ricca storia culturale nel proprio DNA, sede di una prestigiosa università, viene messa a tacere da logiche di partito. La mancanza di peso politico di Chieti all’interno della regione e della Capitale ha penalizzato e privato, più e più volte, la citta di sedi istituzionali di prestigio. La nostra classe dirigente probabilmente è stata poco incisiva nel difendere la città di Chieti in tale occasione. Come detto dal segretario Uil-Bact di Chieti , Giuseppe la Spada, “Siamo l’unico esempio in Italia di Polo Museale istituito in una città e poi trasferito in un’altra” e siamo in perfetta linea con quanto asserito dalla signora Cinzia Di Vincenzo del comitato cittadino di Chieti, la quale ha chiaramente detto che in questa occasione si è dato retta a chi a più urlato”.

 “Per questo noi di Giustizia Sociale auspichiamo per il futuro che il Sindaco Di Primio faccia seguire qualche fatto concreto agli infiniti proclami e che, soprattutto, si adoperi a difendere nelle sedi governative la nostra città. Magari battendo i pugni per far valere le nostre ragioni e alzando, se necessario, la voce per difendere i nostri diritti. E, se la strada è questa, anche urlando più degli altri”.

 Così i rappresentanti del Pd Luigi Febo e Chiara Zappalorto: “La notizia del trasferimento del polo museale da Chieti a L’Aquila ci colpisce profondamente. Cercheremo di approfondire nelle prossime ore cosa sia accaduto in pochi giorni. Lo stupore e il nostro malcontento aumentano se affiancati all’analisi di quanto dichiarato nei giorni scorsi da Di Primio che, anziché tutelare gli interessi della propria città in quanto primo cittadino, si lasciava andare a dichiarazioni tranquillizzanti circa la sede del polo museale a Villa Frigerj. Evidentemente Di Primio non è rappresentativo e rimane inascoltato dal suo stesso partito NCD , che governa a Roma. Anzi lo stesso Di Primio qualche giorno fa dichiarava “È evidente che possiamo concentrare gli uffici a Chieti dove c’è tutta la Soprintendenza, mentre all’Aquila va benissimo che resti il Polo museale”.( http://www.abruzzoweb.it/contenuti/soprintendenza-a-chieti-di-primio-con-cialente–scelta-equa-cosi-allaquila-piu-risorse/589606-4/), mentre oggi finge di difendere a spada tratta la nostra città. Una prospettiva che quindi andava bene fino a qualche giorno fa allo stesso primo cittadino e che di fatto si sta realizzando. Queste prese di posizione così contrastanti tra loro da parte di Di Primio potrebbero lasciar pensare che probabilmente lui stesso conoscesse già le sorti del polo museale…A tale ultimo atto si aggiunga il fatto che negli ultimi 6 anni la giunte Di Primio non hanno mai lavorato per la promozione del nostro patrimonio artistico e archeologico, anzi, si continua ad assistere ad uno spopolamento del cento storico. Cercheremo di trovare una soluzione a tale situazione e non permettere un ulteriore impoverimento della nostra città”.

 Così i rappresentanti del Movimento 5 Stelle Manuela D’Arcangelo e Ottavio Argenio: “A Gennaio inoltrato il Ministro Franceschini istituisce la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio unica, in Chieti e poi trasferisce il polo Museale nato ed istituito a Chieti appena un anno fa con il DPCM 171/2014, con il compito di valorizzare le 14 strutture assegnategli riservando alle soprintendenze il solo compito di tutela e conservazione, scambiando le città delle sedi da L’Aquila a Chieti e viceversa. Non più tardi del 1°febbraio il Sindaco Di Primio smentiva la notizia dello spostamento del Polo Museale d’Abruzzo dalla città di Chieti a quella di L’Aquila,mentre già il 23 Gennaio, con un Decreto Ministeriale quasi silenzioso, solerte e prono alle richieste del PD Aquilano, lo stesso veniva effettivamente trasferito. Il nostro Primo Cittadino rassicurava la cittadinanza, durante la riunione intercorsa con il Comitato Cittadino per la Salvaguardia ed il Rilancio di Chieti tenutasi negli uffici dell’Ente, sottolineando l’inesistenza,, nel Decreto del Ministro Franceschini, di qualsivoglia riferimento ad ipotetici trasferimenti dal nostro territorio verso la città de L’Aquila. Oggi la sorpresa! Il Polo Museale verrà certamente spostato a L’Aquila e Chieti si vedrà spogliata anche della sede operativa ed amministrativa del Polo Museale, continuando, a causa di questa amministrazione sempre più inerte, a perdere i suoi ruoli storici ed il suo prestigio. Mentre il nostro Sindaco pensava a “sfilare” in fascia tricolore al Family Day, ad urlare contro gli improbabili “uteri in affitto”, il Governo decideva, inaudita altera parte, di togliere alla nostra città la sede del Polo Museale, nonostante Chieti sia collocata al centro della Regione e vanti maggiori connessioni tra la dirigenza ed i 14 tra musei ed i luoghi di interesse culturale assegnateli, il tutto a riprova del fatto che nessuna logica viene fatta valere da questa amministrazione evidentemente priva di qualsivoglia peso politico e di ruoli spendibili nelle altr e istituzioni regionali e statali. Oggi, a cose fatte, il Sindaco chiede spiegazioni al Ministro? Spieghi lui ai cittadini cosa concretamene ha fatto al fine di evitare che una simile scelta venisse compiuta ma soprattutto, spieghi il Partito Democratico di Chieti perché non ha esercitato alcuna pressione sul Ministro, anche per il tramite dell’Assessore Regionale Petrucci, affinché la sede del Polo Museale restasse a Chieti; spieghino perché a distanza di un solo anno dalla sua istituzione questa sede verrà spostata e quali sono stati i criteri posti alla base della scelta. Sarebbe ora che il PD facesse chiarezza al proprio interno e soprattutto spiegasse ai cittadini di Chieti quali sono le strategie del Partito, poiché a noi sembra, ogni giorno di più, che la nostra Città sia destinata a diventare una colonia! Noi crediamo che su questo argomento sia stato fatto un clamoroso errore, che si siano scelte priorità non in linea con i bisogni della città di Chieti: forse l’Amministrazione Di Primio anziché impegnarsi per manifestare contro la concessione di basilari diritti civili, avrebbe dovuto profondere maggiori sforzi per evitare che Chieti subisse un ulteriore “scippo” causato anche dall’inerzia del locale PD che continua a dimostrare di ignorare i progetti riservati alla Città di Chieti dai vertici regionali e nazionali del partito”.