Pescara. ‘Ancora un volta i fatti smentiscono le chiacchiere del presidente D’Alfonso che sul centro agroalimentare Valle della Pescara si è reso autore di un’altra favola: non ha risolto proprio nulla. Siamo stati noi a cominciare un percorso che stava portando dei risultati positivi’.
E’ quanto dichiarano i Consiglieri regionali di Forza Italia, Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche l’ex presidente del mercato ortofrutticolo Stefano Costa.
‘Il problema da affrontare e risolvere oggi è solo uno – spiega Febbo – e riguarda la proprietà immobiliare che causa le perdite di bilancio per imputazione dell’ammortamento nel conto economico. L’unica soluzione quindi è l’acquisizione, a costo zero, da parte della Regione del 23 % delle quote degli altri Enti in modo da diventare proprietaria del 100%, cioè ‘in house’ , come Abruzzo Engineerig, Abruzzo Sviluppo e Saga. Con il governo regionale di centrodestra era iniziato un percorso virtuoso portato avanti dall’allora Cda che è stato interrotto dalla giunta D’Alfonso.
L’unica operazione portata avanti dall’attuale governo regionale è l’acquisizione della società Sma, che gestisce alcuni servizi all’interno del mercato (i cui bilanci sono spesso in perdita o in pareggio), che ha 7 dipendenti. Le criticità non si risolvono in questo modo ma vanno ricercate altrove: il mutuo milionario che grava sulla Valle della Pescara che risale a 15/20 anni fa e non è stato affatto rinegoziato (sic !!!) e non sono stati neanche pagati altri debiti trascinati da esercizi molto precedenti, tant’è che molti creditori si sono affrettati a smentire quanto dichiarato nel corso della conferenza stampa di lunedì scorso. Si sono liberate un po’ di risorse finanziarie accettando una transazione con una società informatica sulla cui positività dell’operazione nutriamo moltissimi dubbi e su cui chiederemo chiarimenti. Quindi tutte le problematiche restano irrisolte, e tra qualche mese saremo punto e a capo, con altri costi a cui far fronte’.
“Il cda che presiedevo – sottolinea Costa – aveva operato tagli significativi con una consistente riduzione; avevamo deciso poi per la liquidazione preventiva proprio per difendere il patrimonio immobiliare ed arrivare a una cessione gratuita da parte degli Enti proprietari del restante 23% del Capitale Sociale. Peraltro con il nostro piano industriale c’erano tutti i presupposti per garantire alla Regione il pagamento di un affitto per 400.000 euro annui a rimborso del mutuo residuale. Ci sarebbe stata una drastica riduzione dei costi relativi a Imu, Tasi, Tarsu e ammortamenti. Il governo di centrosinistra però ha deciso di fare tutt’altro: non è stato rinegoziato nessun mutuo, non esistono documenti che lo attestano; probabilmente aumenteranno gli affitti a carico dei commercianti. Sono stati sbloccati 1,2 milioni di euro che noi avevamo pignorato ma se oggi avranno liquidità a disposizione tra 1 o 2 anni ci saranno enormi problemi.
Tra l’altro, i revisori dei conti che hanno sempre dato parere negativo ai nostri bilanci oggi, al primo della nuova gestione, hanno dato parere positivo nonostante siano state rilevate “le stesse criticità”. Infine – conclude Costa – voglio ricordare a D’Alfonso, pronto a criticare le passate gestioni, che è stato membro del cda dal 2005 al 2009”.