Pedaggio+asse+attrezzato%3A+D%E2%80%99Alessandro+%28Pd%29+chiede+l%E2%80%99apertura+di+un%E2%80%99inchiesta
abruzzocityrumorsit
/politica/19197-pedaggio-asse-attrezzato-dalessandro-pd-chiede-lapertura-di-uninchiesta.html/amp/

Pedaggio asse attrezzato: D’Alessandro (Pd) chiede l’apertura di un’inchiesta

Il capogruppo del Pd alla Regione Abruzzo Camillo D’Alessandro ha scritto al presidente dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, Giuseppe Brienza, per chiedere l’apertura formale di un’inchiesta sull’utilizzo della sopratassa sull’asse attrezzato.

Proprio questa mattina, infatti, Brienza ha rilasciato un’intervista ad un quotidiano nazionale, nella quale ha dichiarato chiaramente che “in tutte le tratte autostradali in concessione, nelle quali vi è un pagamento di pedaggio, le società devono concordare con il concedente un piano economico-finanziario, di durata quinquennale, in cui sono previste le spese per investimenti, manutenzione ordinaria, nonché le spese di gestione. Il gettito va utilizzato per intero nelle infrastrutture dei trasporti”.

In alcune parti di Italia questo già accade. “Ma non in Abruzzo” aggiunge D’Alessandro. “Un presidente di una Regione consapevole del suo ruolo attiva questo livello di contenzioso istituzionale, mentre un presidente figurante subisce in silenzio l’arbitrio, il saccheggio. Da Chiodi non una parola su pedaggio sull’asse attrezzato, ma ora si faccia in modo che quel gettito si trasformi in entrate certe da destinare alle infrastrutture in Abruzzo”.

Secondo il consigliere regionale, infatti, le affermazioni di Brienza stabiliscono un principio di fondo, ossia il gettito proveniente da una convenzione sull’utilizzo di una infrastruttura di un territorio deve tornare a quel territorio. Ciò vale anche per le autostrade.

“Il gestore privato dell’autostrada abruzzese” spiega “versa allo Stato, ogni anno,  come royalties, circa 50 milioni di euro. Quei soldi devono tornare in Abruzzo non possono essere utilizzati per finanziare infrastrutture in altre Regioni, questa è la battaglia da fare, sollevando in ogni sede Istituzionale tale principio. Se Chiodi, con le balbettanti amministrazioni provinciali e comunali di Chieti e Pescara, con gli inutili parlamentari di centro-destra abruzzesi, non sono riusciti ad evitare il balzello almeno si attivino affinché quei fondi vengano restituiti all’Abruzzo, se vale per Roma, vale anche per la nostra Regione”

Poiché l’Autorità di vigilanza svolge funzioni di ordine ispettivo, sanzionatorio ed ordinatorio, Camillo D’Alessandro chiede l’apertura di un’inchiesta e di un fascicolo interamente dedicato all’Abruzzo.

“Spero che la mia richiesta generi conseguenze positive, ma non mi fermerò qui. Non escludo di rivolgermi ad ogni autorità per il rispetto di quanto affermato e sostenuto da una autorità indipendente, qual è l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Chiodi preferisce difendere il suo percorso politico personale, io difendo l’Abruzzo“.