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Pescara, Di Biase su ex filanda e edifici storici “Il Comune dica no alle ruspe”

Pescara. La possibilità di finanziamenti regionali volti alla riqualificazione dell’area ex filanda Gianmaria, annunciati dal presidente del Consiglio comunale, Antonio Balsioli, nel corso di un incontro con i capigruppo consiliari svoltosi pochi giorni fa, ha nuovamente sollevato la questione della necessità di adottare un provvedimento a tutela degli edifici storici della città.

A sottolinearlo, Licio Di Biase, coordinatore dell’associazione Pescaratutela selfie, che con una nota stampa ha ricordato “Colgo l’occasione per sottolineare che a marzo del 2015 il Tar annullò la variante al Piano Regolatore per la tutela del Patrimonio storico-architettonico della città, annullamento che ha determinato l’abbattimento della Filanda, e nulla è stato ancora fatto dall’Amministrazione Comunale per riattivare la procedura per l’adozione di uno strumento di tutela del Patrimonio”.

Le sentenze del Tar Abruzzo (44-45-46-47 del 2015) a cui fa riferimento Di Biase sono state emanate a seguito di un ricorso inoltrato da costruttori privati e Ance (Associazione nazionale costruttori edili), i quali avevano chiesto l’annullamento della ‘Variante al Prg per la tutela del patrimonio Storico-Architettonico del Comune di Pescara’, approvata dal Consiglio comunale di Pescara (delibera n. 45 del 14 marzo del 2014): la variante in questione, sulla base di un censimento fatto sul territorio e sull’individuazione degli edifici di pregio storico, pone il vincolo all’abbattimento di quegli edifici e, di conseguenza, al permesso di costruire sul suolo in cui si trovano.

“E’ dall’inizio del 2015 che si attende un’iniziativa dell’Amministrazione Comunale per riadottare, con le dovute modifiche, lo strumento di tutela”, aveva ripetutamente fatto presente Di Biase, “ma arriveranno prima le ruspe”.

Nel caso specifico dell’ex filanda Gianmaria, antico opificio cittadino e simbolo del lavoro femminile, le ruspe sono arrivate lo scorso 24 aprile, poiché il suolo su cui sorgeva avrebbe dovuto accogliere due palazzine ad uso residenziale, secondo una vecchia convenzione stipulata nel 2011 tra Comune e Rigel srl;

la convenzione però rientra nel vecchio Piano urbanistico esecutivo in attesa di revisione, dato che sono emerse molte incongruenze tra le dimensioni del suolo su cui sorgeva l’ex filanda e la volumetria delle palazzine da costruire.

“Lo dico e lo ripeto: non facciamo poi come i famosi coccodrilli e le loro lacrime”, ha affermato Di Biase, “Sappiamo tutti che se l’Amministrazione Comunale non adotta uno strumento di tutela come quello annullato dal Tar, di abbattimenti come quello della Filanda ne avremo tanti altri”.