Chieti. “Apprendiamo che è stata rinviata a data da destinarsi l’Inchiesta pubblica sul metanodotto Larino-Chieti convocata per lunedì 18 gennaio alle ore 9:30 presso la sede di Palazzo Silone all’Aquila”.
Si legge così in una nota del Movimento 5 Stelle, che prosegue: “Lo comunica il presidente del Comitato Via, Cristina Gerardis, dopo che la Protezione civile ha confermato l’allerta meteo per le prossime 48 ore. L’Inchiesta pubblica sul metanodotto Larino-Chieti era stata convocata nell’ambito delle procedure previste per la valutazione ambientale dell’opera”.
“Cosa ci si aspettava per una inchiesta convocata a gennaio a L’aquila? Siamo in inverno e a l’Aquila nevica! – accusano Sara Marcozzi, M5S in Regione e Alfredo Mantini M5S Comune di Bucchianico – Prendiamo atto che Regione Abruzzo attua solo operazioni di facciata e che non c’è affatto da parte dell’Ente la concreta e reale volontà di realizzare partecipazione nei processi decisori che riguardano il territorio. Al contrario si fa di tutto per rendere ai cittadini difficile informarsi e partecipare”
In merito all’inchiesta pubblica sul metanodotto, continuano “Non sono state inviate tutte le convocazioni e il luogo scelto per lo svolgimento della stessa si trova a circa 150-200 km dalle aree interessate. È ora il problema sarebbe il maltempo” ironizzano Sara Marcozzi e Alfredo Mantini – suggeriamo alla Direttrice Gerardis e al Presidente D’Alfonso di riconvocare immediatamente l’inchiesta in luogo più vicino al territorio interessato e non a così grande rischio metereologico!”.
“Sono passati 30 giorni dall’ultima riunione di comitato VIA, – prosegue la nota – molti sindaci dei comuni coinvolti dal progetto del Metanodotto Larino-Chieti aspettano ancora di ricevere l’invito alla convocazione dell’inchiesta pubblica, insieme a loro numerosi cittadini/osservatori interessati al passaggio del gasdotto non sono stati avvisati. Tra i pochi fortunati ad essere stati avvertiti i consiglieri regionali dell’Abruzzo, è da loro che è trapelata la notizia sulla data dell’inchiesta fissata per il 18 gennaio 2016, alle ore 9 presso la sede della Giunta Regionale a L’Aquila. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto di avviare il procedimento dell’inchiesta pubblica unitamente ai Sindaci, alle Associazioni Ambientaliste e ai Comitati Cittadini, uno strumento di recente introduzione legislativa (mai applicato in Regione Abruzzo) che vuole far emergere gli “interessi deboli” dei privati titolari, spesso considerati minori, per metterli al pari dei cosiddetti “interessi forti” rappresentati dalle grandi società d’investimento. Si tratta di una particolare forma di partecipazione procedimentale che indirizza le decisioni amministrative in materia ambientale. Sappiamo che il metanodotto Larino-Chieti, come dice il nome stesso, interessa un tracciato che collega le due Città, e dunque la maggior parte dei Comuni ricadenti nella provincia teatina si trovano a circa 150-200 km di distanza dalla sede scelta dagli organi regionali per il confronto pubblico. Se la ratio dello strumento è quella di far emergere gli interessi deboli, perché la riunione aperta è stata fissata alle prime ore della mattina e proprio a L’Aquila? perché la stragrande maggioranza degli interessati all’incontro, proveniente da luoghi lontani, viene esposta ai rischi ed alle difficoltà collegati al raggiungimento del capoluogo abruzzese viste le previsioni meteo? Per quale motivo non sono stati avvertiti dell’appuntamento importante numerosi comuni ed osservatori? Forse un tale strumento non viene apprezzato da questo Governo Regionale”.