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Roseto, Salviamo via Colombo: lettera aperta all’amministrazione comunale

Roseto. Lettera aperta del Comitato “Salviamo via Colombo”, firmata dal presidente Amedeo D’Emilio,  indirizzata al sindaco Pavone, all’assessore Formaciari e al dirigente responsabile del provedimento Marco Scorrano.

In seguito all’approvazione, della Giunta Comunale, del progetto esecutivo relativo alla sistemazione del marciapiede di via Colombo nel tratto da via Thaulero a via Canale Doria, Il Comitato, ribadendo “la contrarietà – più volte espressa dagli abitanti della via in questione riuniti nel citato Comitato – ad ogni iniziativa riguardante il marciapiede che, obiettivamente, necessita soltanto di modeste riparazioni”, ha comunicato all’amministrazione comunale alcune precisazioni in merito.

“Secondo il Codice della Strada (art. 24 decreto legislativo 3.4.1992, n. 285) il marciapiedi è una pertinenza di esercizio della strada e ne costituisce parte integrante; dunque, la scelta di realizzare un nuovo assetto viario, con la creazione di parcheggi a pettine, a prezzo della eliminazione del marciapiede stesso e con la carreggiata stradale rasente alle case, sembra al Comitato da ritenere palesemente irrazionale, illegittima ed in contrasto con il D.P.R. 24/7/96, n. 503 sulla eliminazione delle barriere architettoniche. Il fatto che il marciapiede sia pertinenza della strada non autorizza, infatti, a far pensare che la sua struttura possa essere modificata secondo la discrezione del proprietario, specie quando è in gioco un rilevante interesse pubblico, che non può essere ignorato; connesso, oltre che alle esigenze della viabilità, a quello preminente della sicurezza dei cittadini. Si ricorda, al riguardo, che la recente trasformazione di via Colombo, da strada senza uscita in strada di transito, anche a velocità piuttosto sostenuta e rasentando le case, ha, come è noto, già notevolmente aggravato le condizioni di sicurezza, sia dei pedoni che degli abitanti della via. Perciò, il Comitato ‘Salviamo via Colombo’, intende appellarsi alla Sua sensibilità ed alla Sua responsabilità di amministratore, che deve proteggere l’interesse pubblico con la regolare e sicura gestione del marciapiede in questione, quale manufatto di interesse collettivo, in modo tale da impedire il più possibile eventi pregiudizievoli che lo riguardano”.

Lo ha scritto Amedeo D’Emilio, auspicando che “tali considerazioni inducano ad una riconsiderazione del progetto approvato con la citata deliberazione, il Comitato preannuncia sin d’ora, che in mancanza, farà tutto il possibile per ottenere, nelle dovute sedi, una efficace tutela dell’interesse collettivo in questione.
Con l’occasione, infine, e per Sua opportuna conoscenza, si allega copia delle ulteriori richieste di adesione al Comitato pervenute da cittadini che ne condividono scopi e finalità, e che ora cominciano ad essere piuttosto numerosi e meritevoli di attenzione”, conclude il presidente del Comitato.