Pescara. È passata solo una settimana dall’approvazione in Consiglio Regionale della norma che consentirebbe la recinzione delle spiagge abruzzesi e l’emendamento ha prodotto un clamore grandissimo. Continuano le proteste sfrenate per l’abrogazione della norma e quest’oggi un nuovo appello è arrivato dal consigliere comunale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo. Acerbo guarda subito oltre e discute sugli effetti che potrebbe avere tale provvedimento, “effetti devastanti sull’intera costa abruzzese”.
La norma approvata dal centrodestra, conterrebbe al suo interno un condono per tutti quegli stabilimenti che non si sono adeguati alla normativa vigente, e prevedrebbe inoltre che “gli stabilimenti possano delimitare, con sistemi di protezione a giorno non impattanti, di altezza non superiore a metri 1,80, un’area circostante la struttura principale: il sistema di protezione dovrà essere posto a una distanza non superiore a 10 metri dal perimetro della struttura principale”.
“Questo significa che la vista mare, già occultata dalla proliferazione di strutture sulle nostre spiagge, sarà ulteriormente ridotta dalle recinzioni. Rischiamo che le nostre spiagge finiscano col somigliare ad un enorme pollaio o a un campo di concentramento”, dice Acerbo.
La patata bollente sarebbe finita nelle mani di Di Dalmazio, che l’avrebbe rimessa alla sua giunta senza batter ciglio, nessun se o ma, solo un si per andare oltre. L’unica soluzione per Rifondazione, così come richiesto anche dall’ANCI e dalle associazioni ambientaliste, sarebbe nell’immediata abrogazione di tale provvedimento.
Rifondazione Comunista annuncia un ostruzionismo sfrenato su tutte le proposte di legge del centrodestra, in Consiglio e nelle commissioni, fino a quando tale norma non sarà abrogata. Inoltre lancia un appello a tutte le forze di opposizione affinchè si tengano fermi su questa linea di comportamento riteniamo indispensabile la.
In Ultimo, Prc ha attivato una raccolta firme per richiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario a Pescara nel corso del quale verrà presentata una mozione che richieda l’immediata abrogazione della norma.
La salvaguardia del demanio marittimo dipenderebbe dalla mobilitazione della società civile e degli enti locali.
Sospire difende la norma
Le rassicurazioni sembrava tardassero ad arrivare e invece il consigliere regionale Pdl, Lorenzo Sospiri rilancia la partita. “Nessuna spiaggia verrà recintata o privatizzata per effetto della norma anti-vandali approvata dal Consiglio regionale. L’unico effetto che avrà la legge varata dall’assemblea regionale sarà quella di tutelare da blitz, incursioni e atti criminali quei beni sui quali i nostri imprenditori hanno investito per anni risorse personali, quei beni che oggi rappresentano la nostra ricchezza e l’ossatura della nostra economia turistica sull’intera fascia adriatica. Nessuna recinzione però impedirà la libera fruizione del litorale, nessun cancello vieterà l’accesso sull’arenile; sarà piuttosto scoraggiata la libera distruzione di beni che appartengono alla città e al nostro patrimonio”, ha precisato il consigliere, commentando la richiesta del consigliere Acerbo circa la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Pescara sulla norma anti-vandali.
“E’ errato tentare di provocare sollevazioni popolari contro una categoria produttiva che oggi solo a Pescara garantisce oltre mille posti di lavoro, una categoria che rappresenta la quasi unica attrattiva turistica della nostra regione, specie all’indomani del terremoto – ha ricordato il consigliere Sospiri -. E’ errato mistificare la realtà: la norma approvata consente semplicemente di delimitare i soli stabilimenti balneari, in altre parole le strutture in muratura, con sistemi di protezione a giorno, dunque non cancellate di ferro o di legno, ma piuttosto con delle reti, non impattanti e di altezza non superiore a 1,80 metri”. Da quanto dichiara Sospiri si tratterebbe esclusivamente di una misura di sicurezza necessaria per consentire ai balneatori di effettuare con serenità ingenti investimenti per migliorare le proprie strutture. Recinzioni, che da quanto assicura inoltre Sospiri, non riguarderanno le spiagge: “gli arenili resteranno accessibili direttamente dai marciapiedi e dai varchi di ingresso che resteranno aperti, come previsto anche nel Piano demaniale comunale, e nessuna spiaggia sarà privatizzata. In Consiglio comunale a Pescara difenderemo quella norma, nessuna abrogazione”, ha concluso il consigliere.
Monica Coletti