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Pescara, scatta la riqualificazione del lungofiume

Pescara. Fiume Pescara non solo in balia di fango e detriti, ma continua preda di scarichi abusivi. Dal mese di luglio le cose però potrebbero cambiare, si darà il via infatti alla nuova attività di ricognizione e individuazione di tutti gli scarichi abusivi esistenti lungo le sponde del Pescara e che a tutt’oggi continuano a causarne  l’alto livello di inquinamento. Un mix di squadre composte da personale comunale, provinciale, da Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Aca e Arta, tanti piccoli team che intersecheranno i propri interventi.

Ognuno ciascuno si occuperà di censire una sezione specifica del corso fluviale per poi assemblare l’intero lavoro e far partire le multe. Un modo alternativo che mira ad indurre i titolari di scarichi non regolamentari a mettersi in regola per dare un concreto aiuto nell’opera bonifica del Pescara. Si guarda quindi al fiume non più come contenitore per la raccolta di tutto e di più ma come risorsa per l’economia e il turismo dell’intera provincia. Un annuncio sopraggiunto dal sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia e dall’assessore all’Ambiente, Isabella Del Trecco dopo il vertice svoltosi sul ‘caso’ alla presenza dei rappresentanti di Guardia di Finanza, Direzione Marittima, Provincia di Pescara e Polizia provinciale. Vertice riaggiornato al 25 giugno, per definire nel dettaglio la fase operativa del progetto.
Dopo l’indagine svolta da Provincia e Agenzia regionale per la tutela ambientale sui depuratori esistenti su tutto il territorio di propria competenza è emerso che gli impianti di Pescara e Montesilvano funzionano a regime, mentre i problemi ci sono ancora nei comuni dell’entroterra che pure si affacciano sul Pescara e che, in alcuni casi, ancora oggi sono persino privi di un depuratore. Ma questa non sarebbe la preoccupazione più grande, il vero dramma del fiume è rappresentato dagli scarichi abusivi, alcuni dei quali individuati anche nel corso di un sopralluogo effettuato proprio pochi mesi fa. “Occorre quindi effettuare una nuova ricognizione sulle sponde, per poter disporre velocemente di una mappatura aggiornata da consegnare alle Autorità giudiziarie per l’adozione dei  provvedimenti del caso hanno spiegato il sindaco Albore Mascia e l’assessore Del Trecco –  e, al tempo stesso, per avviare le opere di bonifica e chiusura degli stessi scarichi. Tale attività ricognitoria, tuttavia – hanno proseguito il sindaco Albore Mascia e l’assessore Del Trecco – ha necessariamente bisogno di risorse umane e non può evidentemente ricadere su un unico Organismo. A tal fine abbiamo deciso di organizzare delle mini-squadre operative”. Entro settembre, si dovrebbe poter disporre di una mappa aggiornata che potrebbe consentire di adottare misure di intervento operative. Obiettivo chiaro e preciso: riqualificazione  fiume Pescara nell’immediato.

Monica Coletti