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L’Aquila, Usi Civici contro gli espropri per il Gasdotto SNAM

L’Aquila. L’Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico di Paganica e San Gregorio, con delibera n.80/2015, esprime parere negativo al mutamento di destinazione d’uso di oltre 36 ettari di terreni agricoli del demanio comunale, proposto da Snam Rete Gas per la realizzazione del metanodotto Sulmona – Foligno.

Tra le motivazioni espresse nella delibera “la richiesta di mutamento temporaneo lascia presagire al ripristino dei terreni, mentre effettivamente si configura un mutamento di destinazione permanente essendone impedito il ripristino degli usi civici nei luoghi per la conseguente costituzione di una servitù di metanodotto”.

Riconosciuta la demanialità civica dei terreni, presentate le osservazioni contrarie al metanodotto ribadite in varie Conferenze di servizio al Ministero dello Sviluppo Economico, deliberato il parere negativo al mutamento di destinazione d’uso dei terreni, l’Amministrazione Separata di Paganica e San Gregorio ha “l’obbligo di tutelare il demanio e la sicurezza dei suoi cittadini dallo scempio ambientale che la realizzazione di un metanodotto potrebbe rappresentare. Centinaia di particelle a vocazione agricola e di elevato valore naturale e paesaggistico, la valle del Santuario della Madonna d’Appari, il fiume Raiale, le centinaia di tartufaie impiantate e spontanee della conca aquilana, orti e percorsi naturalistici di pregio, un patrimonio naturale inestimabile risulterebbe compromesso in modo irreversibile con la realizzazione del famigerato gasdotto Snam. Un’opera dannosa e pericolosa, considerato anche l’alto rischio sismico del territorio già devastato da un terremoto, il tracciato del gasdotto Snam attraverserebbe addirittura la faglia Pettino – Paganica sulla quale è stata impedita la ricostruzione delle abitazioni rese inagibili dal sisma. E’ impensabile stravolgere un territorio per realizzare un’opera distruttiva che non porterà nessun vantaggio alla popolazione ma solo profitti alla multinazionale dell’energia”.

“Il territorio interessato dal passaggio di un’opera devastante e inutile come il metanodotto, ha una straordinaria valenza ambientale, agricola e strategica – dichiara il presidente Fernando Galletti – basti pensare alla zona della Madonna d’Appari ed agli investimenti fatti per valorizzare tutta la valle che andrebbero persi nel caso il tracciato non fosse modificato. La realizzazione del metanodotto Snam ricadente su terreni di uso civico avrebbe gravi ripercussioni su tutto il territorio, compromettendo gravemente ogni potenzialità di sviluppo turistico, agricolo e culturale, con gravi e notevoli danni economici irreparabili.”