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L’Aquila, consiglieri comunali contro governo minacciano sciopero fiscale

L’Aquila. “Misure non eccessivamente penalizzanti”. Così è stato definito l’intervento che si appresta a fare il Ministero delle Finanze dopo aver incontrato il governatore Chiodi per trovare una soluzione al problema del pagamento delle tasse. Un’affermazione che, secondo i consiglieri comunali Luigi D’Eramo (La Destra), Enrico Perilli (Rifondazione Comunista) e Angelo Mancini (Italia dei Valori), farebbe capire che nessuna delle richieste votate all’unanimità al Consiglio comunale de L’Aquila sarebbero state prese in considerazione.

Diverse, infatti, le istanze presentate dagli aquilani: proroga della detassazione fino al 30 giugno 2011; successiva rateizzazione dei rimborsi dovuti secondo i tempi adottati nei terremoti di Umbria e Marche; congelamento del pagamento dei mutui; proroga della cassa integrazione in deroga fino al 30 giugno 2011; azzeramento delle spese fisse per le utenze; creazione di un “confidi di stato” per agevolare l’accesso al credito; congelamento per 5 anni, senza maturazione d’interessi o sanzioni, delle imposte e dei contributi iscritti a ruolo (Equitalia) a qualsiasi titolo e pagamento nei successivi 10 anni al 100% delle somme iscritte antecedentemente al 6 aprile 2009; cancellazione delle iscrizioni nelle banche dati interbancarie (CRIF, CRIC, CAI, CENTRALE RISCHI BANCA D’ITALIA, ETC) delle segnalazioni successive al 6 aprile 2009 e cancellazione dei protesti dal registro delle CCIAA; congelamento di finanziamenti, prestiti, mutui chirografari e castelletti commerciali di ogni tipo fino ad un massimo di 5 anni con possibilità di rinegoziazione proposta da entrambi i contraenti e non unilateralmente da parte delle banche; rivisitazione e modifica del correttivo territoriale degli studi di settore.

“Ormai non vi è più  dubbio” commentano in merito i consiglieri “che ci troviamo di fronte ad un governo che non vuol sentire ed una classe dirigente politica non all’altezza della grave e pesante situazione. Non escludiamo di attivare forme di sciopero fiscale a difesa della sopravvivenza del capoluogo di Regione se non saranno accettate le richieste della città”.