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Pescara, Alessandrini confessa: ordinanza post-datata sul mare inquinato

Pescara. Il sindaco Alessandrini alla fine lo ha ammesso: l’ordinanza sul divieto di balneazione successiva alla rottura di via Raiale il 28 luglio e al conseguente sversamento in mare di 30mila metri cubi di liquami fecali, quella che era stata firmata ma non resa operativa, in realtà l’aveva firmata solo il 3 agosto con la data dell’1.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Centro, il primo cittadino avrebbe dichiarato tutto davanti al pm Anna Rita Mantini, titolare dell’inchiesta che lo vede indagato per omissione di atti d’ufficio e falso ideologico: due gli interrogatori per Alessandrini negli ultimi giorni di settembre, prima avrebbe confermato la tesi della firma il primo giorno di agosto, per poi correggere la versione con la firma post-datata, solo dopo che gli investigatori della squadra mobile e la pm Mantini hanno rivelato al sindaco che un’intercettazione telefonica eseguita durante l’indagine sulla realizzazione della sulla City, avevano carpito un colloquio in cui si discuteva dell’ordinanza fantasma.

La scusa addotta è stata quella della buona fede, ma dopo le rivelazioni de Il Centro è pieno ciclone per Alessandrini, con tutta l’opposizione a chiedere le dimissioni. Il Movimento 5 Stelle ha lanciato l’appello alla cittadinanza popolare, al grido di #OccupyComune, per presentarsi in massa domattina alle 11 davanti al Municipio per chiedere le dimissioni del sindaco. “Alessandrini, un uomo di legge, ha mentito consapevolmente alla sua città”, dicono i grillini, “sia durante la commissione controllo e vigilanza in Comune ed in Regione, sia durante le decine di interviste rilasciate, sia durante il consiglio straordinario”.

“A questo punto la permanenza del sindaco Alessandrini nella sua carica di primo cittadino è divenuta incompatibile con Pescara”, rilancia il capogruppo di Forza Italia alla Regione, Lorenzo Sospiri, mentre Armando Foschi dell’associazione Pescara Mi Piace chiede, “la sospensione immediata dalle rispettive cariche del sindaco e del vicesindaco Del Vecchio (anch’egli indagato nello stesso ambito, Ndr.), in attesa delle rispettive dimissioni”, e si appella “alla maggioranza di governo, a quei consiglieri che ignoravano, anche loro, tutta la menzogna costruita attorno all’ordinanza-fantasma del divieto di balneazione, di firmare, con le opposizioni, la mozione di sfiducia”.

Dello stesso parere il capogruppo Ncd in consiglio comunale, Guerino Testa, che in una nota ritiene che “oramai non ci siano più i presupposti per continuare il suo mandato da sindaco, in quanto palesemente ha tradito la fiducia della cittadinanza”. “Il sindaco ha ritenuto più conveniente informare i cittadini attraverso parziali notizie apparse sui social e sui quotidiani locali, in spregio al rispetto e ai doveri che il primo cittadino dovrebbe avere nei confronti di tutti i pescaresi e dei consiglieri comunali”, prosegue Testa, “Mi chiedo come l’attuale maggioranza possa continuare a sostenere un sindaco che ha tradito anche la loro fiducia. Ovviamente la mancata presa di posizione da parte della maggioranza nei confronti di Alessandrini comporterebbe una evidente colpevole complicità”.