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Chieti, per l’opposizione canoni idrici e Tari illegittimi

Chieti. Alcuni rappresentanti dell’opposizione del Comune di Chieti hanno rilevato delle illegittimità nei canoni idrici e nella Tari.
Su tutti si è espresso il capogruppo di Chieti per Chieti Luigi Febo, che ha detto: “Secondo me ci sono due delibere illegittime: quella sul servizio idrico integrato e quella sulla Tari. Sono delibere di giunta, la Tari l’abbiamo approvata anche in Consiglio Comunale a fine luglio. Queste delibere sono per la predisposizione del Bilancio di Previsione, delibere nelle quali non si può fare riferimento a dei servizi del 2014. C’è stato un aumento del 10% del servizio idrico e si è adottato il primo scaglione con tariffe più alte, in questo modo si vanno a colpire i redditi più bassi, questo significa che tutti i cittadini hanno avuto un aumento della fascia. L’acqua è un servizio primario, non lo si può tagliare, il servizio minimo che deve essere garantito è di 30 metri cubi annui. I gestori hanno la possibilità di rivedere le tariffe. Questo lo si può fare legittimamente per l’anno 2015, però non per il 2014”.

Poi Luigi Febo ha proseguito parlando della Tari: “Per quanto riguarda la Tari c’è un problema simile, loro al costo del servizio hanno aggiunto 2,4 milioni che è il contratto che hanno avuto con Formula Ambiente negli anni 2010, 2011 e 2012. Anche questo è illegittimo perché non si può far pagare un costo di questi tre anni. Chi viene a Chieti ad esempio per studiare deve pagare i servizi per il 2015 e non i costi degli anni passati. Siccome è una cosa che non è stata fatta pagare ai cittadini nei tre anni di riferimento, deve essere considerato come un debito fuori Bilancio e si deve cercare di pagarlo con le pieghe di Bilancio. Sicuramente noi ci mettiamo a disposizione dei cittadini per evitare che questa amministrazione metta le mani nelle loro tasche e per valutare ogni singola bolletta. Si vanno a colpire sempre le fasce più deboli”.

“Nel momento in cui ci sono le questioni del Bilancio storiche che si sono accumulate negli anni scorsi – ha aggiunto il consigliere del Pd, Alessandro Marzoli – si va ad aumentare la pressione fiscale, chi è stato chiamato a gestire la città si prende la responsabilità. Sarà un caso, ma due volte su due in questi casi il sindaco non c’era. Nel momento in cui si fa questa scelta, la cosa che noi non accettiamo è che su queste situazioni, come ad esempio per la piscina comunale, si è proseguito a far finta di niente. Non è stata fatta attenzione sulle singole situazioni. Si è pensato a fare certe cose ed il peso va spalmato sulle spalle dei cittadini, questo significa non stare attenti sulle questioni. Oggi si arriva a dire che la situazione è drammatica come se si entrasse per la prima volta nel Comune di Chieti. Tutto questo in un periodo in cui si prospettava questa situazione crescente, non si può dire che fosse una cosa inattesa. Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità, però puntare il dito sugli altri è una cosa che non accettiamo sotto il punto di vista dell’onestà intellettuale”.

“Noi non abbiamo presentato emendamenti al Bilancio, la cosa è abbastanza inusuale – ha concluso il capogruppo del Pd, Chiara Zappalorto – questo perché abbiamo rilevato una serie di illegittimità , quindi ci sembrava inutile intervenire su una cosa che andrebbe fatta daccapo. La situazione è abbastanza seria, si deve riportare il tutto alla legittimità. In Consiglio Comunale facciamo il nostro compito di oppositori, però nei limiti del possibile dato che è un Bilancio illegittimo”.

Francesco Rapino