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Pescara, l’Ato vuole alzare il costo dell’ acqua

Pescara. L’acqua come il petrolio? Oltre ad essere un bene di prima necessità potrebbe addirittura tramutarsi in un lusso per pochi. Proprio così, al variare dei mercati ad oscillare è anche il prezzo dei beni di sopravvivenza. Questo pomeriggio il Commissario dell’Ato, nel corso dell’Assemblea dei Soci, ha palesato la necessità di un aumento delle tariffe dell’acqua.

Il vicesindaco del Comune di Pescara Berardino Fiorilli, che oggi ha preso parte all’Assemblea in rappresentanza dell’amministrazione comunale, ha proposto però il rinvio della delibera per consentire un ulteriore approfondimento del provvedimento, in attesa anche del piano di contenimento delle perdite.
“All’ordine del giorno – ha spiegato il vicesindaco Fiorilli – c’era l’aumento delle tariffe idriche del 10 per cento”. In un periodo già di grossa difficoltà per tutta la Regione, un incremento che vorrebbe mettere ordine nei conti dell’Ato, dopo una fallimentare gestione registrata negli scorsi anni, ma porterebbe disordine nelle tasche di tutti i cittadini. Si dovrebbe piuttosto puntare al miglioramento del sistema di gestione stessa, una gestione più attenta e oculata, riducendo sperperi e perdite.
“La nostra valutazione – ha aggiunto il capogruppo del Pdl Lorenzo Sospiri – sarà successiva alla consegna del Piano d’Ambito, ovvero del Piano degli investimenti che verranno realizzati con le eventuali maggiori entrate. Tre gli obiettivi che intendiamo perseguire, ossia il contenimento delle dispersioni idriche, il miglioramento delle condizioni di conduzione dell’acqua e ovviamente il rifacimento degli impianti fognari di competenza. Solo dopo aver esaminato gli interventi che sono stati eventualmente previsti sul territorio di Pescara il governo comunale potrà esprimere la propria valutazione in ordine agli aumenti, perchè è evidente che i maggiori introiti derivanti dall’aumento delle tariffe dovranno servire non per stipulare contratti, ma per fare opere sul territorio”.
Preparatevi a metter mano al portafogli, acqua a caro prezzo quanto coca-cola.

Monica Coletti