Francavilla, Fimiani sull’abbandono del Palazzo Sirena

Francavilla al Mare. Il Comitato Risorgi Sirena osserva che dopo quattro anni di proclami, incarichi e ipotesi progettuali, Palazzo Sirena, lo storico edificio di Francavilla che il Sindaco Luciani avrebbe voluto demolire, permane in stato di abbandono, privato al godimento della città.
“Sono trascorsi dieci mesi da quando sembrava che le cose dovessero volgere in ben altra direzione – dice in una nota il portavoce del Comitato, Pierfrancesco Fimiani – dopo che una perizia – commissionata dallo stesso Luciani – aveva certificato la solidità strutturale dell’edificio storico e l’economicità della sua messa a norma. Premesse più che adeguate per programmare un intervento di riqualificazione che avrebbe potuto recepire le idee espresse dalle realtà cittadine che si erano interessate al futuro funzionale e urbanistico dello storico palazzo. Ricordiamo i giovani architetti che avevano redatto un progetto su incarico del PD cittadino, così come le proposte del comitato Risorgi Sirena che dimostravano come sarebbe stato possibile riqualificare l’edificio con fondi allora già disponibili. Invece, dopo mesi di silenzio, giunge notizia che la Giunta ha affidato un nuovo incarico all’architetto Borrone per realizzare un teatro all’interno della sala convegni. Nonostante perizie e consulenze, il Sindaco Luciani continua ad interessarsi solo della porzione più recente (la torre in mattoni), lasciando quella storica nel più totale abbandono”.

“Un edificio di sicuro valore storico – conclude Fimiani – e cospicuo valore immobiliare (oltre due milioni di euro) che potrebbe offrire notevoli opportunità, per mancanza di qualsivoglia idea progettuale e funzionale, viene ancora ignorato. Chiediamo al Sindaco Luciani quale idea di teatro abbia, perché una sala convegni non diventa teatro aggiungendo dei camerini. Il Comitato conferma la sua disponibilità, insieme a quanti volessero collaborare, a rilanciare l’idea di una rifunzionalizzazione dell’intero palazzo perché torni nella disponibilità della cittadinanza come centro di vita sociale, imprenditoriale e culturale”.

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