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Pescara, l’Archivio di stato si trasferisce nell’ex Aurum

Pescara. L’Archivio di Stato di Pescara lascia i locali di piazza della Marina ed entra nell’ex Aurum. L’Organismo occuperà i locali del seminterrato e parte del secondo piano della struttura, situata nel cuore della pineta dannunziana, come deciso dall’amministrazione comunale che ha già approvato la relativa delibera.


“Finalmente – ha dichiarato l’assessore al Patrimonio del Comune di Pescara Eugenio Seccia promotore della delibera – è giunto a conclusione l’iter di un progetto preso in mano dalla nuova amministrazione comunale subito dopo il proprio insediamento, quando sul tavolo del sindaco Luigi Albore Mascia è arrivata la proposta dell’Archivio di Stato di poter trasferire i propri uffici nella storica struttura, occupando circa 1.500 metri quadrati complessivi. Nei mesi scorsi sono seguiti incontri, riunioni, verifiche, sopralluoghi che hanno fatto emergere l’opportunità di procedere con tale assegnazione di spazi e, contestualmente, la necessità di effettuare piccoli, minimi interventi di adeguamento degli spazi del seminterrato, per una diversa ripartizione degli spazi, opere che l’amministrazione può affrontare nell’immediato. Già fissata la quota che l’amministrazione comunale incasserà da tale operazione: 280mila euro l’anno, comprensiva della quota di ammortamento dei lavori da realizzare per l’adeguamento, per i primi sei anni. Per i successivi sei anni, in caso di rinnovo del contratto di locazione, l’affitto scenderà a 190mila 493 euro, perché il Comune nel frattempo avrà già recuperato tutte le somme investite nel piccolo cantiere. Tale scelta determinerà due vantaggi immediati per l’amministrazione: da un lato ospiteremo all’interno dell’Aurum un Organismo di elevata valenza culturale, dunque perfettamente compatibile con la destinazione della struttura, oggi prevalentemente utilizzata come ente per esposizioni estemporanee. Dall’altro lato ci consentirà di abbattere le spese oggi sostenute dall’amministrazione comunale per la gestione dell’intero complesso, spese che solo nel 2009 sono state pari a 400mila euro, ossia 204mila 400 euro di spese vive, tra cui 3.400 euro per acquisti di manutenzione, 140mila euro come spese per il riscaldamento e altre utenze, 61mila euro per spese varie sempre inerenti la gestione, e circa 200mila euro per personale e pulizia. Per il 2010 abbiamo già preventivato circa 138mila euro di costi vivi, escludendo quelle per il personale e la pulizia, sperando di riuscire a dimezzare a 70mila euro le spese per il riscaldamento. In altre parole l’affitto versato dall’Archivio di Stato ci permetterà di sostenere un immobile fondamentale, ma che comunque dev’essere reso redditizio. Nelle prossime settimane partiranno le opere di adeguamento e intanto andremo a stipulare il contratto d’affitto con l’Archivio di Stato”.