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Nuova seggiovia Fontari, Liris chiede incontro con amministratori Parco Gran Sasso

L’Aquila. ‘E’ necessario un immediato incontro con il Parco Nazionale Gran Sasso: ho già avanzato richiesta perché gli amministratori del Parco vengano convocati in Comune (Commissione Vigilanza e Garanzia) a spiegare la propria posizione sul progetto già depositato di sostituzione delle Fontari, e, soprattutto, sullo sviluppo del Gran Sasso in relazione al Piano d’Area che vi insiste. L’Amministrazione Comunale è latitante, ci sostituiremo a lei!’, lo dichiara Guido Quintino Liris, capogruppo di Forza Italia al Comune dell’Aquila.

‘Il grido d’aiuto che arriva da Assergi, dagli Usi Civici, dai Maestri di Sci, dalla popolazione residente non può cadere nel vuoto: il fatto che i rappresentanti di un territorio arrivino a indire un referendum per uscire dal Parco rappresenta il sintomo più evidente della solitudine politica e amministrativa in cui versano. Hanno tutta la mia vicinanza e solidarietà. In commissione avremo la possibilità di conoscere: le motivazioni tecniche che sono alla base del parere negativo all’attuale progetto, le possibilità di soluzione delle attuali criticità, le perplessità in relazione allo sviluppo del Piano D’Area.

La V Commissione sarà anche il luogo per far cadere l’ipocrisia politica di una sinistra che gioca a dividersi in “sviluppista” e “ambientalista”, in un vergognoso e sterile gioco delle parti, le cui vittime sono tutti gli aquilani, con particolare riferimento agli operatori economici della zona e ai dipendenti del Centro Turistico’, conclude Liris.

Le precisazioni di Petriccione (Comitato scientifico WWF Italia)

‘In merito alle notizie di stampa sulle possibili iniziative per promuovere l’uscita dal Parco Nazionale del Gran Sasso dell’area di Assergi in connessione con la mancata approvazione del progetto di realizzazione della nuova seggiovia delle Fontari, ritengo utile precisare quanto segue.

1) Secondo la normativa nazionale e regionale, la valutazione di incidenza ambientale non significativa deve essere pronunciata dal Comitato Regionale VIA e non dall’Amministrazione Comunale dell’Aquila, in quanto il progetto della nuova seggiovia delle Fontani è sottoposto ad analoga procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, di stretta competenza della Regione per opere di questo genere. Entrambi i procedimenti pendono da oltre un anno al Comitato Regionale VIA, presso il quale sono state depositate osservazioni molto critiche dall’Università dell’Aquila e dalle Associazioni per la tutela dell’ambiente (alle cui osservazioni non risulta che i proponenti abbiano fornito risposta), nonchè il parere, obbligatorio ma non vincolante, dell’Ente del Parco Nazionale.

2) Tutto il territorio del Parco Nazionale è compreso in una Zona di Protezione Speciale ed in Sito di Interesse Comunitario tutelati dalla Direttiva Habitat dell’Unione Europea. La presenza di un habitat prioritario di interesse comunitario proprio sotto il tracciato ipotizzato per la nuova seggiovia rende quindi il progetto non realizzabile, salvo il parere obbligatorio e vincolante della Commissione Europea. L’eventuale uscita del territorio di Assergi dal Parco Nazionale non cambierebbe quindi nulla riguardo le autorizzazioni necessarie a realizzare il progetto, che resterebbe comunque incompatibile con il regime di tutela europea. Per superare il problema, i proponenti del referendum anti Parco non avrebbero quindi altra via se non quella di proporre l’uscita di parte del territorio dell’Aquila da quello della Repubblica Italiana o, in alternativa, quello dell’uscita dell’Italia dall’ Unione Europea.

3) Le “insalate” presenti nell’area delle Fontani delle quali parla con disprezzo Il maestro di sci Luigi Faccia sono in realtà costituite da praterie alpine mesofile classificate e tutelate strettamente come habitat prioritario di interesse comunitario in base alla Direttiva Habitat UE, la cui presenza sulle nostre montagne costituisce una ricchezza che dovrebbe Invece riempire d’orgoglio noi aquilani, se solo sapessimo apprezzare l’inestimabile patrimonio di biodiversità che ci ospita.

4) Stante l’assoluta incompatibilità ambientale del progetto di nuova seggiovia (che porterebbe da 800 a quasi 1600 metri la lunghezza della seggiovia preesistente), un eventuale progetto di reale sostituzione ed ammodernamento sullo stesso tracciato potrebbe sicuramente incontrare meno ostacoli autorizzativi, considerato anche che nessuno può in coscienza sostenere l’utilità pubblica e ambientale del mantenimento di impianti e strutture turistiche fatiscenti ed inefficienti’, afferma l’ecologo e membro del Comitato scientifico del WWF Italia, Bruno Petriccione.