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Accusa di L’Aquila Città Aperta: ‘Parco Gran Sasso frena sviluppo turistico’

L’Aquila. “Il Parco nazionale Gran Sasso Monti della Laga esercita, oramai, un’azione di freno, e non di incentivo, allo sviluppo turistico e socio economico del comprensorio montano del Gran Sasso”.

L’accusa arriva dai consiglieri comunali dell’Aquila di opposizione Emanuele Imprudente, Giorgio De Matteis, Luigi D’Eramo, Daniele Ferella, tutti del gruppo ‘L’Aquila Città Aperta’.

“Quella che rappresenta, dunque, a tutti gli effetti, una risorsa che potrebbe diventare formidabile per la crescita del territorio, viene così penalizzata da una politica miope e inadeguata che, il più delle volte – affermano i consiglieri in una nota congiunta – vede nell’ente Parco un freno.

E’ ora di dire basta a scelte che sono, sempre più spesso, ostative per lo sviluppo del Gran Sasso e che, oltretutto, applicano la regola dei due pesi e delle due misure rispetto al versante teramano. Al vertice dell’ente, in vent’anni – rilevano gli esponenti politici – non c’è mai stato un aquilano.

E’ giunto il momento di nominare un presidente che sia espressione del nostro territorio e che, come tale, sia in grado di comprendere, di governare e di gestire le problematiche presenti, individuando strategie di crescita e di sviluppo che, valorizzando l’ambiente montano e creando un’adeguata infrastrutturazione, creino promozione turistica e ritorni economici e occupazionali.

Un presidente, inoltre, che sappia dialogare con gli enti locali e con le comunità e i loro organismi rappresentativi, senza chiusure a riccio e atteggiamenti autoreferenziali.

Se, viceversa – annunciano infine i quattro consiglieri – il Parco continuerà a perseguire le politiche attuali e se, ancora una volta, i suoi vertici non saranno espressione reale del comprensorio, proponiamo formalmente, come gruppo L’Aquila Città Aperta, che il Comune dell’Aquila esca dal Parco, inviando un segnale forte e concreto di discontinuità e di dissenso rispetto a scelte che mortificano la nostra montagna e penalizzano il territorio”.