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Pescara, Cerolini “Giù le mani dallo stato sociale”

Pescara. “Giù le mani dallo ‘stato sociale’ istituito a Pescara dall’amministrazione di centro-destra. In un anno la giunta Alessandrini ha demolito quella struttura che faticosamente, con il pungolo costante dei sindacati, abbiamo costruito in cinque anni: tasse al massimo per tutti i cittadini, revoca delle esenzioni fiscali per le fasce sociali più deboli, taglio drastico di tutti gli aiuti e i sostegni, addizionale Irpef, addirittura, per i pensionati al trattamento minimo, ritardi drammatici nell’erogazione del Pronto intervento sociale” La denuncia arriva dal coordinatore cittadino di Forza Italia, Guido Cerolini, già assessore alle Politiche sociali nella giunta Albore Mascia.

“In 365 giorni i pescaresi sono diventati più poveri che mai, a causa di un governo cittadino che, intanto, continua a distribuire incarichi e prebende”, ha proseguito Cerolini.

“Sul fronte della politica sociale, dopo un anno, la giunta Alessandrini merita una sonora bocciatura su tutta la linea. Francamente dal Pd-solidale, dalla sinistra del popolo ci si aspettava molto di più, ci si aspettava una vicinanza alle classi meno abbienti che, invece, non è neanche stata sfiorata. Dal 2009 al 2014 il sociale è stata la voce di bilancio sulla quale il governo di centro-destra ha dirottato tre quarti dei propri investimenti, circa 10milioni di euro l’anno, mettendo in piedi una macchina organizzativa perfetta, in cui la pubblica amministrazione ha operato fianco a fianco alle associazioni del territorio, creando, attraverso il Piano sociale di zona, una programmazione settoriale e integrata dei servizi sociali. Non distribuivamo tessere per gli autobus gratuite a chicchesia, ma siamo riusciti a seguire ciascun cittadino a seconda del suo bisogno, con una pianificazione personalizzata. E soprattutto ogni programmazione era fatta in stretta sinergia con gli assessori al bilancio e ai tributi, e, ovviamente, con le sigle sindacali, che hanno sempre avuto modo di esaminare il bilancio prima che lo stesso fosse portato in Consiglio comunale per istituire, ogni anno, un Tavolo di trattative per un confronto talvolta anche aspro, che però aveva un unico obiettivo congiunto: tutelare i più deboli, le famiglie numerose, gli anziani, i pensionati, i senza reddito, i diversamente abili, le famiglie monogenitoriali, ossia coloro che hanno meno mezzi e possibilità”.

“E lo abbiamo fatto per ridurre le sacche di povertà, consapevoli degli effetti della crisi economica nazionale, e lo abbiamo fatto talmente bene che, in cinque anni, siamo riusciti a garantire il giusto supporto a tutti. E nonostante i 10milioni di euro di investimenti l’anno sul sociale, c’erano comunque le critiche di consiglieri comunali, oggi esponenti di spicco della maggioranza di centro-sinistra, come Massimiliano Pignoli, Antonio Blasioli, presidente del Consiglio, l’attuale coordinatore cittadino del Pd. Moreno Di Pietrantonio, che oggi sono diventati scandalosamente silenziosi dinanzi alla distruzione dello stato sociale di Pescara a opera del Pd. L’ultima notizia, ossia l’imposizione dell’addizionale Irpef ai pensionati che godono del regime minimo, appena 600 euro al mese, è drammatica, e rende l’immagine di un’amministrazione che con una mano toglie ai poveri, e con l’altra distribuisce incarichi a suon di euro, anche per spostare un granello di sabbia sulla città. Ritengo assurda tale politica, distante mille miglia dalle esigenze del territorio, una politica che va arginata e fermata con tutti gli strumenti amministrativi in nostro possesso” ha concluso Cerolini.