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Mariastella Gelmini a Chieti contro il ddl Scuola di Renzi

Chieti. L’ex Ministro Miur, Maria Stella Gelmini oggi a Chieti ha parlato del “Decreto Giannini: la riforma della scuola voluta da Renzi”, alla presenza del deputato FI, Fabrizio Di Stefano, del presidente della Commissione Vigilanza in Consiglio Regionale, Mauro Febbo, del Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio e dell’ex presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano, del consigliere regionale di FI, Lorenzo Sospiri e della senatrice Paola Pelino
Poi la Gelmini ha incontrato le rappresentanze del settore scuola e la cittadinanza a sostegno della candidata al Consiglio comunale di Chieti, Emilia De Matteo.

Maria Stella Gelmini ha esordito dicendo: “Dalle slide di Renzi si è passati ad un disegno di Legge che smentisce le slide. A parole Renzi parla di merito, di qualità, di premi agli insegnanti, poi quando si legge l’articolato normativo si trova pressoché nulla di quanto promesso, quindi pensiamo che il disegno di Legge sulla scuola sia la prima occasione in cui la narrazione di Renzi non convince più, una narrazione che si spaccia per una riforma che penalizza dei precari, in modo particolare i giovani che si trovano fuori dalle graduatorie ad esaurimento. Si sono abilitati con il Tirocinio Formativo Attivo, i pass, hanno supportato dei costi per la loro formazione. Si dice che non abbiano passato un concorso, in realtà se andiamo a vedere la presenza nelle graduatorie i precari sono quelli che hanno frequentato le Ssiss e non hanno passato il concorso, quindi se si vuole si possono inserire nelle liste questi precari evitando delle penalizzazioni senza davvero un fondamento ed una giustificazione. Noi crediamo che la scuola non appartenga né alla politica né ai sindacati, però credo che si debba ascoltare, si può non convergere, avere delle posizioni differenti, ma questo non significa che non si debba cercare un confronto, poi la politica deve decidere e non sempre si possono assecondare le richieste del sindacato, però chiudersi a Palazzo Chigi e non ascoltare nessuno non è francamente un metodo corretto. Le elezioni amministrative? Sicuramente Forza Italia non affronta un periodo facile per una serie di motivazioni, l’inagibilità politica del presidente Berlusconi che lo ha portato per molto tempo lontano dalla politica, complice anche il fatto che il centrodestra si è diviso, spesso si è frantumato, però la presenza in campagna elettorale in questo momento difficile del presidente Berlusconi sicuramente porterà dei risultati, è chiaro che la strada per ricostruire il centrodestra e Forza Italia è lunga e noi siamo in campo. Forza Italia c’è, Berlusconi ha indicato la strada, poi le chiacchiere inconcludenti di un Governo Renzi fanno il resto. Quindi penso che ci sia bisogno di un centrodestra forte, della ricetta liberale che è quella che è stata sempre portata avanti dal presidente Berlusconi, ricetta che ha portato dei risultati, basta vedere il dato sulla disoccupazione, quando governavamo noi era all’8% ed oggi ha superato il 15%, per non parlare della disoccupazione giovanile che è oltre il 40%. Ci dobbiamo lavorare, ci dobbiamo rimboccare le maniche, non dobbiamo perdere nemmeno un minuto e nel frattempo la parola passa agli elettori che mi auguro vadano a votare nel senso che il nostro avversario non è soltanto la sinistra, Renzi, ma è anche l’astensionismo. Vogliamo fare un appello al voto perché veramente è importante, è un diritto ma è soprattutto un dovere, quindi mi auguro che non prevalga la sfiducia ma che ci sia una partecipazione significativa degli italiani. Io un’ereditiera di Berlusconi? Assolutamente Berlusconi è il nostro leader, prima di pensare alla leadership del centrodestra credo che ci sia bisogno di riunire il centrodestra, un’unione basata sui programmi e sui valori e non sui partiti. Quindi dobbiamo cominciare a costruire il progetto e a recuperare una unità, ad evitare la frammentazione, poi è chiaro che, come ha detto il presidente Berlusconi, il leader lo scelgono gli elettori al momento opportuno, oggi non mi sembra che ci siano le elezioni politiche ed il leader ce lo abbiamo che è il presidente Berlusconi”.

Dopo il discorso dell’onorevole Gelmini, sono intervenuti rappresentanti del MIDA, del Tfa e un’insegnante di ruolo del posto. Tutti hanno manifestato forti dubbi e perplessità sulla riforma della scuola voluta dal governo Renzi e hanno lanciato delle proposte ai deputati di centrodestra. Proposte che l’onorevole Gelmini e la senatrice Pelino hanno raccolto e riporteranno in Commissione e poi in Senato per tentare di modificare la riforma.

Francesco Rapino