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Introdacqua, accettato ricorso minoranza: commissione elettorale da riconvocare

Introdacqua. In seguito al ricorso Presentato al Prefetto di L’Aquila, in merito alle modalità di convocazione della Commissione elettorale del Comune di Introdacqua, il Sindaco “riconvoca” la Commissione ed annulla il verbale precedente.

Afferma la minoranza consiliare “Ricordiamo al Sindaco, che presiede la stessa Commissione, che le modalità di convocazione sono ampliamente disciplinate da una precisa normativa. Volendo anche credere ad una “incomprensione” legata agli orari, il buon senso avrebbe suggerito di operare, sempre nel rispetto delle regole, facendo in modo che alla Commissione prendesse parte almeno un membro della minoranza. Ripetiamo, sarebbe bastata una semplice telefonata di sollecito. Ma ciò non è accaduto. Perché?”

Le disposizioni ministeriali, in estrema sintesi, affermano ”…in considerazione della particolare importanza dell’adempimento inerente alla nomina degli scrutatori, è in ogni caso necessario che tutti i componenti della Commissione (sia quelli eletti in rappresentanza della maggioranza consiliare sia quelli eletti in rappresentanza della minoranza) partecipino alla relativa riunione. I sindaci dovranno quindi provvedere con tempestività, in caso di impedimento addotto da taluno dei componenti per la data fissata per la riunione, a convocare il rispettivo componente supplente (di maggioranza o di minoranza) a seconda che il membro assente appartenga all’una o all’altra componente della Commissione. Circolare Min. Int. 85/2006”.

Come ampiamente rappresentato e dimostrato, la Commissione elettorale, per i principi di trasparenza e partecipazione, deve essere composta da maggioranza e minoranza, ma questo, purtroppo, è “sfuggito” al Sindaco, che ha ritenuto opportuno procedere, comunque, alle nomine di “tutti gli scrutatori”, in tal modo indicati, esclusivamente dai membri di maggioranza, senza porsi nemmeno il dubbio su l’opportunità di procedere ad una seconda convocazione della Commissione.

Inoltre, precisa la minoranza “In ragione del ricorso presentato al Prefetto per questi palesi motivi, il Sindaco si è visto costretto all’annullamento in autotutela del verbale, ed obbligato alla “riconvocazione” – nel rispetto delle previste modalità – della Commissione elettorale, con la dovuta presenza della “scomoda” componente di minoranza. Senza il ricorso, il Sindaco, non avrebbe riconvocato la commissione, come espressamente comunicato per le vie brevi, in considerazione, addirittura, di una soluzione “più elegante” e pienamente rispettosa delle norme, proposta dalla minoranza. Ma su questo il Sindaco sottace”.

Continua l’opposizione “Abbiamo appreso dalla stampa le inopportune e fumose affermazioni del Sindaco in merito a questa vicenda. Affermazioni che si smentiscono da sole e nei fatti. Abbiamo utilizzato i mezzi e gli strumenti che la democrazia ci concede per il rispetto delle regole. Abbiamo accertato chi è nel giusto e chi no, senza la volontà di offendere nessuno, ma con la fermezza di rendere partecipi tutti i cittadini, di come si sono svolti i fatti. Se il Sindaco – come affermato in un comunicato stampa – dovesse ravvisare l’opportunità di rimostranze, in altre sedi, per le dichiarazioni della minoranza, ne saremo ben lieti.”

In ultimo afferma la minoranza “Ricordiamo al Sindaco, che parla di chiarezza e trasparenza che ha contraddistinto la sua maggioranza, che manca ancora la pubblicazione di una delibera di Giunta, precisamente la nr. 61 del 31 maggio 2011!!! Perché? Dopo quasi 4 anni, non si è ancora ottemperato a tale obbligo che sancisce il principio della generale pubblicità degli atti di una pubblica Amministrazione. Prima del termine del suo mandato, ormai giunto, pubblicherà la Delibera? Torneremo su questo e tanti altri episodi che hanno contraddistinto l’Amministrazione Giammarco”.

Conclude la minoranza “Rispediamo al mittente le provocazioni e gli inqualificabili attacchi preelettorali. Accetteremo, serenamente, la volontà dei cittadini che sceglieranno i loro prossimi Amministratori comunali. Per usare gli stessi termini, la vera “bocciatura” è quella del Sindaco uscente, non riconfermato a capo, dalla sua stessa maggioranza. Al contrario di quanto affermato dal Sindaco, la minoranza ha sempre dato dimostrazione di esercitare la doverosa azione di controllo, con educazione, buon senso e responsabilità, esclusivamente nell’interesse della collettività”.