“La situazione del Parco è sotto stretto controllo da parte della nuova amministrazione comunale – ha ribadito l’assessore Ricotta – la Riserva rappresenta una sorta di sorvegliato speciale per il quale abbiamo predisposto una serie di interventi di sostanza. Innanzitutto abbiamo affidato ai nostri uffici interni, attingendo direttamente alle elevate e qualificate professionalità individuate nell’Ente, il compito di completare il Piano di assetto naturalistico che in sei anni la passata amministrazione non è mai riuscita a varare e, come Rifondazione comunista ben sa, quel Piano è fondamentale e propedeutico per decidere qualunque tipo di intervento e di azione di riorganizzazione dell’intera Pineta che è una riserva naturale e, in quanto tale, risponde a leggi speciali e non può essere sottoposta a interventi superficiali o approssimativi. Il ricorso alle professionalità interne ci consentirà sicuramente di accelerare le procedure e il lavoro, oltre che evitare inutili sperperi. Nell’attesa – ha ancora ricordato l’assessore Ricotta – la nuova amministrazione comunale ha già adottato misure d’emergenza per affrontare la crisi che si era generata appena lo scorso luglio, una settimana dopo l’insediamento della nuova giunta, con la morte di alcuni esemplari di oche selvatiche ospitate nel comparto con il laghetto per avvelenamento da botulino. Le misure adottate sono state rapide e risolutive: in sostanza abbiamo effettuato una prima bonifica delle acque e soprattutto abbiamo ricreato il circolo dell’ossigenazione dell’acqua, eliminando le ostruzioni che per sei anni hanno impedito il ricambio dell’acqua, riattivando tutti i bocchettoni realizzati attorno al laghetto. E infatti lo stesso specchio d’acqua è tornato a ripopolarsi in maniera naturale e oggi ospita di nuovo dei piccoli cuccioli di volatili che vivono sull’isolotto del lago. Infine – ha ancora detto l’assessore Ricotta – appena qualche settimana fa abbiamo salvato un finanziamento pari a 128mila euro che la passata amministrazione comunale di centro-sinistra aveva lasciato in giacenza presso le casse regionali rischiando di veder sfumare quel contributo prezioso, senza considerare quel progetto di riorganizzazione interna del parco che già abbiamo preparato e inserito nel Piano triennale delle Opere pubbliche. Fa piacere constatare che finalmente anche Rifondazione comunista si sia all’improvviso accorta di quel prezioso giacimento naturale che Pescara ha sul proprio territorio, ossia la Riserva dannunziana, peccato però che negli ultimi sei anni non abbia mosso un dito, né abbia sollevato una voce per avviare la riqualificazione di quel complesso che abbiamo trovato in una situazione di completo degrado e abbandono. Sarà ora la nuova amministrazione comunale a restituire decoro e dignità all’area”.