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Chieti, Orsini: ‘Lo scorso anno avevo avvisato invano dell’emergenza profughi’

Chieti. “Era il 27 ottobre 2014 quando ho diffuso a mezzo stampa una nota con la quale avvisavo del destino di quello che fu la struttura che una volta ospitava le Orsoline a Chieti alta nel quartiere Civitella, che sarebbe passata sotto la Gestione dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi”.

Così in una nota il consigliere comunale di Chieti dell’Udc, Alessandro Orsini, che aggiunto: “Nel comunicato di allora facevo presente come la Casa Famiglia di Don Benzi si occupasse con lodevole impegno a favore degli ultimi, degli emarginati, come extra comunitari, barboni, prostitute ecc. ecc. diffondendo la cultura dell’accoglienza come elemento portante della propria azione sociale. A quella data, ricordo 27 ottobre 2014, il problema dell’esodo quasi biblico dei profughi che giungono in Italia sfuggendo da fame e guerra non aveva raggiunto il livello preoccupante di questi ultimi mesi ma la questione era ed è di drammatica attualità specie per una comunità come la nostra che se non adesso, certamente nei prossimi mesi, dovrà fare i conti con questa invasione di extra comunitari. Purtroppo i danni sono stati fatti molto tempo addietro quando non si è deciso a livello governativo di affrontare la questione “sbarchi” con la dovuta attenzione e serietà lasciando il nostro paese alla deriva, con l’Europa che per troppo tempo si è disinteressata del problema lasciandoci l’incombenza di affrontarlo e risolverlo. Oggi, come detto, la questione anche a Chieti è velocemente precipitata e, complice una poca lungimiranza, siamo dinanzi ad una situazione che non potrà trovare altra soluzione realistica se non quella di ridurre al minimo, per quanto possibile, gli arrivi in Città cercando di individuare le strutture più idonee ad ospitare questi profughi. Certamente mi lascia molto perplesso che profughi di altri paesi possano convivere con malati ricoverati negli Istituti Riuniti San Giovanni Battista al netto di tutte le modifiche strutturali richieste per legge. Ma la teoria di non volere extra comunitari nel Centro Storico è decisamente fuori tempo perché, come è noto, da anni la Casa Mater Populi Teatini, in Via De Lollis, ospita rifugiati e transfughi! Per tanto ritengo sia necessario non perdere altro prezioso tempo per unire, invece, le forze tra tutte le Istituzioni per ragionare anche su un’altra questione ovvero la convivenza tra culture così diverse che non avviene, come dovrebbe essere, in modo naturale e diluito nel tempo ma, viceversa, in modo forzoso ed emergenziale”.

“L’anno scorso – conclude Orsini – avevo sollevato le mie perplessità per l’istituzione della Casa Famiglia di Don Oreste Benzi nel centro storico di Chieti, ma il risultato fu un totale disinteressamento a parte qualche provocatoria risposta da parte di politici avversi, oggi spero che questo mio invito alle Autorità sia raccolto e non serva, invece, solo per incendiare la prossima campagna elettorale, finita la quale tutto cade nel dimenticatoio”.