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Pescara, Ponte del Mare: D’Ercole trova la soluzione

Pescara. Le operazioni di smontaggio e reinstallazione del carter del Ponte del Mare, durante i lavori di manutenzione delle pompe idrovore della Madonnina, saranno effettuate dall’Aca. Ma i costi dell’operazione, individuabili in questa fase tra i 500 e i 1.000 euro per ogni intervento, dovranno essere sostenuti dal Comune di Pescara.

È questa la soluzione individuata con l’azienda acquedottistica per consentire le opere sull’impianto di sollevamento, superando l’ostacolo rappresentato dal carter, che impedisce il movimento della gru che, dall’alto del Ponte, deve estrarre le idrovore. Lo ha annunciato l’assessore ai Lavori pubblici Alfredo D’Ercole, che ha così chiuso il “caso Ponte del Mare”.

L’assessore ha ribadito che il vero problema non risiederebbe nella struttura in sé, quanto piuttosto nella “filosofia” con cui sarebbero di solito concepite le opere pubbliche. Il pensiero dei progettisti sarebbe, infatti, esclusivamente rivolto alla fase di realizzazione e non a quella, comunque importante, di manutenzione.

“E, invece, in ogni manuale si punta su un principio” sottolinea D’Ercole. “Quando si costruisce un’opera, occorre prevedere sin dall’inizio la sua manutenzione, perché una pubblica amministrazione ha il dovere di realizzare strutture che poi siano sostenibilmente gestite. La nuova amministrazione comunale inaugurerà il passaggio concettuale dalla logica dell’inaugurazione dell’opera a quella della gestione del servizio”.

In merito al Ponte del Mare, l’assessore ha ricostruito l’iter della vicenda, precisando che, nel progetto realizzato inizialmente, non sarebbe stato considerato che sotto il manufatto c’era un impianto di sollevamento, con 6 pompe idrovore per le acque nere che vengono spinte verso l’impianto di depurazione e 5 idrovore che pompano le acque bianche.

“Poi, durante la realizzazione” specifica meglio Alfredo D’Ercole, “si sono resi conto del problema, ma comunque non sono riusciti a spostare del tutto l’asse ciclopedonale. Contestualmente è stato realizzato il carter removibile, ossia la gabbia in acciaio, che non consente alla gru di effettuare la manutenzione delle idrovore. E ovviamente l’Aca, che dal primo gennaio ha assunto la gestione dell’impianto di sollevamento della Madonnina, ha posto un giusto problema, chiedendo la rimozione della struttura durante le fasi della manutenzione delle idrovore sottostanti”.

Dopo alcuni colloqui, si sarebbe ora finalmente giunti ad una soluzione che, stando a quanto sostenuto dall’assessore, dovrebbe porre fine alle polemiche nei confronti dell’amministrazione.