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Febbo su Ombrina Mare: ‘Non ha più senso portare avanti il progetto del Parco della Costa Teatina’

Chieti. “Mentre il Partito Democratico abruzzese si divide le porzione del territorio da gestire e decide autonomamente e con l’ausilio di soli pochi fortunati e intimi amici il perimetro, l’organigramma e la sede del futuro Parco della Costa Teatina, il Partito Democratico romano con lo “Sblocca Italia” ci regala di nuovo il progetto di Ombrina Mare che ha ricevuto lo scorso 6 marzo, apprendiamo sconcertati, il parere positivo della Commissione Valutazione di Impatto Ambientale nazionale”.

Questo il commento del Presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo.

“La vicenda di Ombrina Mare, unitamente a quella del Parco Costa Teatina, – spiega Febbo – stanno assumendo contorni poco chiari ed è ancora più triste vedere come questo Governo regionale, nei confronti di una sempre più probabile installazione di un impianto di perforazione petrolifera, non intervenga in maniera decisa e ferma al fine di bloccare perforazioni sulla costa teatina. Mi preme ricordare come il sottoscritto aveva instaurato con l’allora Ministro all’Ambiente On. Andrea Orlando un rapporto di fattiva collaborazione con lo scopo di bloccare l’installazione di Ombrina Mare. Infatti in una specifica missiva (che allego ) del 24 giugno 2013, a firma del sottoscritto dell’assessore regionale all’Ambiente Gianfranco Giuliante e il Presidente Gianni Chiodi, si chiedeva al Ministro una convita e unitaria iniziativa regionale e parlamentare per impedire Ombrina Mare e nel contempo una cauta apertura all’istituzione del Parco che materializza concretamente un opposto orientamento rispetto allo sfruttamento delle risorse abruzzesi mediante perforazioni petrolifere dei fondali del nostro bellissimo mare. Infatti ci eravamo fatti portavoce delle istanze che arrivavano dalle comunità territoriali in quanto lo scenario che si prefigurava era assolutamente in contrasto con le vocazioni della fascia costiera, che sarebbe stata irrimediabilmente messa a rischio dalle attività di estrazione petrolifere oltreché drammaticamente sfigurata sul piano paesaggistico e come la Piattaforma Ombrina Mare sia assolutamente inconciliabile con i presupposti alla base il Parco”

“Oggi purtroppo – incalza Mauro Febbo – alla luce delle ultime notizie sembra che, sia il governo Regionale sia quello nazionale, abbiano intrapreso strade opposte, diverse e non convergenti sulle posizioni già concordate in precedenza come riportato chiaramente nella missiva. Pertanto se le condizioni non dovessero cambiare e al contrario paventarsi l’ipotesi reale di installazione di Ombrina Mare allora a quel punto sono pronto a mettere in discussione anche la mia posizione assunta precedentemente sul Parco della Costa Teatina e battermi di nuovo contro la sua realizzazione visto che non si raggiungono più gli obbiettivi e lo scopo principale per cui è nata”.