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Il gruppo di ideAbruzzo: ‘Chieti non è razzista ma il fenomeno immigrazione va tenuto sotto controlli’

Chieti. “Chieti è una città dove il rapporto con gli immigrati non è stato mai conflittuale specialmente con i venditori che rientrano nella categoria definita dei “Vu Cumprà” e ancor più nei confronti di quelli che potremmo quasi definire storici e con cui in molti nostri concittadini intrattengono quotidianamente rapporti amichevoli e di simpatia reciproca”.

Così in una nota Donato Marcotullio, presidente e candidato sindaco per la lista ideAbruzzo per Chieti, che aggiunge: “Ma ultimamente è sempre più massiccia e pressante la presenza di un numero sempre maggiore di immigrati a Chieti e nelle immediate vicinanze e per questo sono crescenti le preoccupazioni di molti cittadini. Si lamenta il fatto che camminando per le vie di Chieti o all’esterno di molte attività commerciali si venga facilmente tampinati da numerosi immigrati, spesso completamente digiuni della lingua, che propongono l’acquisto delle merci più disparate o più semplicemente chiedono soldi. Il fenomeno è crescente in tutta la città e maggiormente riscontrato sia lungo il breve tragitto del Corso Marrucino che nei pressi della stazione allo Scalo, luoghi dove è praticamente impossibile camminare senza essere fermati da almeno tre o quattro venditori stranieri e da persone che chiedono soldi. Anche con la presenza di minori. Con un forte aumento nei giorni di mercato e nel fine settimana. In alcuni casi la richiesta di soldi si protrae con insistenza e scortesia e pare anche che si siano verificati atti che rasentano la violenza, con spinte e strattoni a carico di cittadini, anche anziani”.

“Il fenomeno – prosegue Carlo Di Felice, vicepresidente di ideAbruzzo per Chieti – è percepito dai più come in forte aumento negli ultimi mesi e apparentemente messo anche in relazione all’arrivo a Chieti di immigrati clandestini in attesa del visto e liberi di muoversi senza troppi vincoli e limitazioni e per ciò di difficile controllo. È comprensibile che possa nascere il sospetto che gli ospiti, usciti dal centro che li ospita, possano essere intercettati da qualcuno che procuri loro le mercanzie inducendoli a girovagare per le vie del centro, dello Scalo e delle località più prossime. Auspichiamo che le Istituzioni, di qualsiasi livello, che hanno avallato l’arrivo degli immigrati, rendano conto ai cittadini di come questi ultimi vengano trattati e controllati nel centro che li ospita, e anche di come vengano utilizzati i fondi economici a loro destinati. Si tratta infatti di denaro, è bene ricordarlo, prelevato da quello già scarso destinato ai servizi per la popolazione. Confidiamo nell’opera di controllo dei vigili urbani e delle forze dell’ordine per reprimere questo fenomeno di commercio illegale che lede anche agli introiti economici delle attività commerciali presenti nel nostro comune e che pagano regolarmente le tasse e per verificare ed assicurarsi che quelli già ospitati a Chieti vengano trattati dignitosamente e tenuti lontano dal pericolo di essere sfruttati. E infine che si mettano in atto tutte le azioni possibili e necessarie per contenere il fenomeno in maniera civile”.