Lavoratori mense senza stipendi, la Filcams Teramo scrive al ministro

“Lavoratrici e lavoratori delle mense della Asl di Teramo ancora senza stipendio. E’ l’amara constatazione che purtroppo abbiamo riscontrato e, nonostante i continui tentativi di sollecitare la Pap e la Asl, ancora oggi dobbiamo registrare la grave e inaccettabile mancanza dello stipendio a lavoratrici e lavoratori che continuano a soffrire per inefficienze altrui”.

A sottolinearlo la Filcams Cgil.

“La gestione di un appalto pubblico porta alla non erogazione di uno stipendio quando le condizioni necessarie minime non vengono rispettate e quando non si fa di tutto, soprattutto in maniera celere, per sventare un pericolo che in questi anni è stato ripetutamente corso: mettere alla fame lavoratrici e lavoratori che assicurano un servizio fondamentale per le sorti dei 4 Ospedali teramani. Il paradosso è che mentre per la Casa di Riposo finalmente sta tornando la luce, si continua invece a non rispettare diritti inalienabili nella principale “casa di cura” pubblica, nel luogo dove la nostra salute è tutelata. Perché se è vero che la nostra salute è tutelata, non è affatto tutelata la salute mentale e fisica dei quasi 100 dipendenti che ogni giorno assicurano un pasto a chi ha bisogno di cure e ricoveri”.

E ancora: “La Filcams Cgil Teramo dopo la grande mobilitazione di Dicembre aveva chiesto alle istituzioni e alla governance della Asl di assicurare, per tempo, che lo stipendio venisse erogato in maniera regolare. Purtroppo dobbiamo riscontrare l’ennesimo vergognoso ritardo. Abbiamo già assistito all’interruzione del servizio del bar, interruzione che con grande senso di responsabilità a Dicembre era stata scongiurata dai lavoratori e dal Sindacato. Ma questa volta si sta davvero oltrepassando qualunque limite di decenza e si continua ad approfittare della pazienza e del sacrificio di lavoratrici e lavoratori. Questa volta non sappiamo se ci saranno ancora le condizioni per garantire il servizio dato le condizioni di lavoro sia fisiche che psicologiche in cui si trovano (ormai da anni) lavoratrici e lavoratori. Speravamo che la Asl potesse, in una situazione emergenziale, rispondere anche in maniera emergenziale: perdonateci ma il “stiamo facendo, stiamo vedendo” dovrebbe ad un certo punto fare spazio al ripristino della legalità. La legalità di aver riconosciuto con regolarità uno stipendio, che assicura un pasto caldo e il necessario per poter vivere in maniera dignitosa. Su questo non ci possono essere ulteriori scuse e, se necessario, si dovrebbe lavorare anche h24 per fare in modo di gestire un APPALTO PUBBLICO in maniera decorosa, senza illegittimità e senza far perdere dignità ai lavoratori”.

E conclude il sindacato: “La Regione Abruzzo ha finalmente indetto il bando di gara regionale per i servizi degli ospedali tra cui le mense, ma i tempi per l’assegnazione del nuovo servizio non sono brevi. Per questo continuiamo a porre l’attenzione: abbiamo anche chiesto l’intervento dell’assessora regionale alla Sanità Nicolettà Verì e al Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio senza, però, ricevere alcuna risposta. Per le istituzioni regionali probabilmente le sorti delle lavoratrici e dei lavoratori del servizio mensa degli Ospedali teramani non hanno alcuna considerazione. Per questi motivi come Filcams Cgil Teramo insieme a lavoratrici e lavoratori del servizio torneremo a farci sentire sia con forme di protesta sia continuando ad interrogare le istituzioni che dovrebbero avere l’obbligo di ripristinare la legalità. La lotta sindacale dei mesi scorsi ha dato i suoi frutti e da una situazione catastrofica riguardo gli appalti gestiti dalla Pap oggi ci sono sicuramente condizioni migliori, ma purtroppo non ancora sufficienti. Ad oggi manca la tredicesima ad una parte dei lavoratori dell’Ospedale e a tutti manca lo stipendio di Dicembre. Soprattutto con questa modalità di gestire l’ordinario siamo anche preoccupati per lo stipendio di Gennaio. Noi continueremo a ribadirlo in tutte le sedi, torneremo ad attuare tutte le forme di lotta e non sarà scontato che lavoratrici e lavoratori non possano rimanere a braccia conserte non garantendo il servizio. Il tempo dell’attesa è finito. Scriveremo anche al Ministro della Sanità perché continuiamo a credere che in un appalto pubblico, soprattutto in un Ospedale pubblico, non si possono lasciare lavoratori senza stipendio”.

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