Montorio, sospensione Ciarrocchi: “Il suo posto al primo dei non eletti, ma non Silvia Abate”

“A seguito della sospensione dalla carica di consigliere comunale adottata dal Prefetto nei confronti di Francesco Ciarrocchi la norma prevede che il consiglio comunale affidi la supplenza per l’esercizio delle funzioni di Consigliere al candidato risultato primo dei non eletti”. Lo dichiarano i consiglieri di minoranza Eleonora Magno, Andrea Guizzetti, Alessandro Di Giambattista e Alessia Nori.

“L’Assise sarà quindi chiamata, alla prossima adunanza, a procedere con la surroga, preceduta nella seduta stessa dall’analisi delle condizioni di candidabilità, eleggibilità e compatibilità alla carica di consigliere della prima dei non eletti, che scorrendo la lista, risulta essere l’architetta Silvia Abate. Sarà il consiglio comunale ad assumersi la responsabilità di tale surroga. Senza entrare nella sfera delle valutazioni di opportunità, ci sentiamo di formulare qualche riserva sulla candidata Silvia Abate, a cui il Comune ha affidato l’incarico di progettazione definitiva della pista ciclabile tutt’ora al centro dell’attenzione, perché sul suo nome potrebbe configurarsi una causa di incompatibilità prevista dall’articolo 63, comma 1, n.2, del decreto legislativo n. 267/2000, a tutela dell’imparzialità e trasparenza degli amministratori degli enti locali con cariche elettive”. 

“Altra criticità che abbiamo rilevato in questi giorni, affrontando la questione dei commissariamenti preannunciati dal sindaco sui consorzi che gestiscono gli aggregati edilizi per il sisma del 2009, è legata alla presidenza di alcuni di essi – continuano i consiglieri di Minoranza – Infatti, sulla base della documentazione  agli atti, risulta ricoprire la carica di Presidente di consorzio Adele Ricci, che riveste anche la carica di Consigliere Comunale. Nel caso di specie, l’articolo 67 quater, comma 11, della legge 134/2012 (conversione del decreto legge 83 del 2012) nota come “legge Barca”, recita: “le cariche elettive e politiche dei Comuni, delle Province e della Regione, nei cui territori sono ubicate le opere pubbliche e private finanziate ai sensi del decreto legge n. 39 del 28 aprile 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 24 giugno 2009, sono incompatibili con quella di progettista, di direttore dei lavori o di collaudatore di tali opere, nonché con l’esercizio di attività professionali connesse con lo svolgimento di dette opere, ivi comprese l’amministrazione di condomini e la presidenza di consorzi di aggregati edilizi. I soggetti che, alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, sono in condizioni di incompatibilità, possono esercitare la relativa opzione entro novanta giorni”.

“Considerato il principio generale per cui ogni organo collegiale delibera sulla regolarità dei titoli di appartenenza dei propri componenti, riteniamo necessario vengano chiarite urgentemente queste situazioni – concludono Magno, Guizzetti, Di Giambattista e Nori – “Eventuali conferme ai nostri dubbi, oltre a configurare il conflitto di interessi, potrebbero rendere illegittimi gli atti adottati dal Consiglio Comunale. Alla prossima adunanza procederemo ad una interrogazione urgente al sindaco e se lo riterremo necessario ci rivolgeremo anche al Prefetto”.

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