Martinsicuro, taglio delle indennità? Città Attiva: si finanzia aumento dello stipendio del Presidente del Consiglio

Martinsicuro. “Solo fumo negli occhi. La decurtazione del 10% degli stipendi di sindaco e assessori serve soprattutto a finanziare l’aumento dell’indennità per il presidente del consiglio comunale”.

 

Fa le pulci alla maggioranza, e nello specifico alla delibera di giunta che ha fissato gli stipendi degli amministratori del Comune di Martinsicuro, l’associazione Città Attiva, rappresentata nell’assise civica da tre consiglieri (Paolo Camaioni, Massimo Corsi e Andrea D’Ambrosio).

Non sono teneri, infatti, i giudizi che arrivano dal gruppo di minoranza in consiglio comunale.

 

A sostegno della propria tesi, Città Attiva analizza nel dettaglio tutti i dati e le cifre che sostanziano la delibera in questione, approvata negli ultimi giorni.

 

” Facendo leva su un decreto ministeriale del 2000 e su alcune sentenze della Corte dei Conti”, si legge nella nota, ” i nostri eroici amministratori hanno adeguato il compenso del Presidente del Consiglio comunale (Emma Zarroli, ndr), portandolo da 310 euro agli attuali 1151.

Dopo aver aumentato questo costo, nella stessa delibera, hanno approvato un taglio alle indennità del 10% prevedendo che quanto ottenuto fosse destinato ad un fondo la cui destinazione verrà decisa di anno in anno. Per quest’anno, visto che si tratta di un problema che in questo periodo i Cittadini sentono in maniera particolare e dopo non aver speso un solo euro quando ne avevano la possibilità, visti i notevoli fondi a disposizione all’indomani del loro insediamento per tale settore, hanno detto che il fondo sarà destinato alla “sicurezza”.

Intanto va detto che hanno “assicurato” una indennità maggiore ad un loro componente.

In parole povere, il 10% tagliato alle indennità del Sindaco e degli assessori serve quasi interamente a coprire la rideterminata indennità del Presidente del Consiglio e lo striminzito “fondo per la sicurezza” va quindi inteso finanziato da fondi di bilancio”. Più che la “sicurezza” dei cittadini questo atto va a tutelare la “sicurezza” di una maggioranza che probabilmente in questo modo cerca di mantenere la pace al proprio interno”.

 

I numeri. Nella ricostruzione di Città Attiva, carte alla mano, si pongono come analisi tre dati: il monete stipendi, salito ora a 120mila euro, con un risparmio annuo di 12mila euro, per buona parte assorbito dal ritocco per la presidenza del consiglio, che in realtà è di 2mila euro.

Nel caso dell’indennità del Sindaco, è vero che scende di poco meno di 300 euro ma andrebbe anche considerato che Paolo Camaioni era in aspettativa e faceva il Sindaco a tempo pieno mentre l’attuale Sindaco continua la sua attività per cui lo si può considerare part-time.

 

L’adeguamento dell’indennità del Presidente del Consiglio, come si vede dai riferimenti in delibera, poteva essere fatto anche dalla precedente amministrazione, ma naturalmente non lo si è ritenuto opportuno. Va detto, qualora a qualcuno venga il dubbio, che con il variare del sistema elettorale nulla è variato rispetto ai compiti che deve portare avanti chi riveste tale carica.

 

 

La critica. “Prima di ergersi a paladini dell’onestà intellettuale, come è avvenuto strumentalmente nella questione del finanziamento al nostro progetto per il recupero della zona Tronto”, si chiude la nota, ” perché punti nel vivo della loro furbata e per il quale ci auguriamo si stia seguendo il cronoprogramma che prevedeva entro 20 giorni dalla firma della convenzione l’affidamento ad un tecnico per il progetto effettivo perché non vorremmo che si perdano finanziamenti così importanti per la città, suggeriamo al Sindaco ed alla sua Corte dei miracoli un prezioso ed umile esame di coscienza, perché non è affatto divertente illudere i Cittadini dai quali proprio attraverso questo tipo di situazioni è stato ottenuto il consenso. Poi ci si chiede come mai cresce la disapprovazione verso chi ricopre cariche politiche?”.

 

 

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