Teramo, Minosse a Di Sabatino: “Ripensa la nomina della vice presidenza”

Un ripensamento serio e pacato sulla scelta fatta. Chi si attendeva una resa dei conti per la decisione di Renzo Di Sabatino che ha affidato la vice presidenza della Provincia a Mario Nugnes di Scelta Civica, nonostante la contrarietà dei vertici provinciali del Pd, è rimasto dunque deluso.

Durante l’assemblea del Partito Democratico di ieri sera, infatti, non c’è stato nessun ultimatum e nessuno aut aut ma solo la richiesta nei confronti di Di Sabatino di rivedere la propria posizione, tenendo conto delle indicazioni emerse dall’incontro.

“Il partito è stato scavalcato”, ha confermato il segretario provinciale del Pd Gabriele Minosse, “e, nonostante avessi sconsigliato al presidente di non andare avanti su questa scelta, lui ha pensato di agire diversamente. In maniera autonoma, come il ruolo gli consente, ha assegnato le deleghe come meglio ha creduto, aprendo una discussione in relazione anche al ruolo che ha Scelta Civica nei vari territori”.

Innegabile il riferimento al Comune di Roseto, dove Nugnes siede sui banchi dell’opposizione da dove quasi quotidianamente provengono strali contro l’amministrazione guidata da Sabatino Di Girolamo. Ma anche alle mancate alleanze in vari territori della provincia, visto il difficile dialogo che Scelta Civica sembra avere con il Pd. Una scelta, quella della vice presidenza, che, oltre a non scendere giù a Maurizio Verna per il quale questa delega sembrava già essere cucita sulla giacca, ha visto contrariati anche diversi esponenti illustri del Pd.

“Abbiamo chiesto a Di Sabatino di ripensare la sua scelta”, ha continuato Minosse, “o, in alternativa, di dimostrare quali siano le reali intenzioni di Scelta Civica che, finora, non si è mai voluta sedere ad un tavolo con noi”.

Di sicuro la manifestazione a Roma di giovedì prossimo, cui parteciperanno tutti i protagonisti di questa vicenda, potrà essere una buona occasione per riprendere nuovamente il discorso e cercare di ricucire uno strappo che non farebbe bene a nessuno. Soprattutto in questo particolare momento storico che necessita di grande unità e compattezza per risollevare le sorti di un territorio già duramente flagellato da varie emergenze.

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