Roseto, in tanti per riscoprire le origini romane della Riserva del Borsacchio FOTO

Roseto. Un successo incredibile per l’escursione che andava a riscoprire le origini Romane di Roseto. Il cuore abitato, dal duecento avanti cristo fino all’undicesimo secolo, erano proprio i territori che oggi sono nella Riserva Borsacchio.

 

“Una storia nota ma caduta nel dimenticatoio. Grazie a un lavoro durato mesi, con l’ausilio del giovane archeologo Matteo Pileri ed Ernesto Mattiucci, uno dei discendenti dello scopritore del famoso Elmo Ostrogoto custodito dal Museo di Storia di Berlino, siamo riusciti a ricostruire con precisione puntuale i siti del Castello, del Monastero, le necropoli e le chiese oggi scomparse o inglobate in masserie e case coloniche”.

Lo ha dichiarato Marco Borgatti, direttore del Corso Guide del Borsacchio, aggiungendo che “i numerosi partecipanti sono rimasti stupiti dal patrimonio culturale e archeologico che abbiamo e di come non sia valorizzato nonostante il tutto sia stato studiato e pubblicato da importanti storici ed archeologi come Dell’Orto, Staffa, D’Ilario ed appassionati come Franco Sbrolla. Presto questi documenti, in parte esclusivi, saranno resi pubblici con foto inedite e planimetrie sul sito in costruzione delle guide del Borsacchio che , grazie al patrocinio del Comune di Roseto e dei giovani dell’istituto Moretti , avrà un database interattivo di flora, fauna e storia ufficiale della Riserva Borsacchio. Il primo archivio scientifico con dati certi e fruibili gratuitamente, con possibilità di segnalazione interattiva da parte dei fruitori per censire luoghi, specie animali e vegetali anche da telefono o tablet. Una svolta epocale per il Borsacchio”.

“Ovviamente senza costi per il comune. Tutto è frutto dell’auto finanziamento e delle donazioni dei molti partecipanti alle escursioni che supportano i volontari che da tredici anni cercano di tenere viva la Riserva”, conclude Borgatti.

L’evento è stato organizzato da, WWF, Guide Del Borsacchio, con il patrocinio del comune di Roseto e dell’area marina protetta torre del Cerrano ed in collaborazione con Legambiente, Italia Nostra, Centro Studi Cetacei, Guardie Ambientali, Giacche Verdi, FIAB, Circolo Chaikana, Abruzzo Beni Comuni, No Triv, Guide del Cerrano, Brucare, Positivamente, Roseto Cammina e con l’aiuto dei richiedenti asilo del Residence Felicioni.

 

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