Campli, Timballo, una grande cucina: premiazione contest e provini

Campli. Entrerà nel vivo domani, sabato 23 aprile 2016, il progetto “Timballo. Una grande cucina” quando a Campli ci sarà la premiazione del relativo contest culinario e i provini per il cortometraggio che sarà girato nel paese del teramano dal 9 al 15 maggio prossimi.

 

 

 

L’iniziativa, voluta dal comune di Campli e promossa dall’Associazione Itaca e dalla produzione cinematografica Officina Azzurra, in collaborazione con la Bro Company Napoli, ha l’obiettivo di parlare di integrazione e incontro tra culture attraverso un originale piatto: il timballo al cous-cous, in modo da fondere la cucina abruzzese, in particolare del teramano, con quella tipica di altri paesi. L’originale piatto sarà protagonista di un cortometraggio che permetterà, tra le altre cose, di far conoscere il nostro territorio.

 

 

 

 

Per la prima parte del progetto sono stati coinvolti tre istituti alberghieri abruzzesi (De Cecco di Pescara, Crocetti di Giulianova e Di Poppa di Teramo). I ragazzi hanno partecipato a un concorso che prevede la realizzazione di timballi al cous-cous con ingredienti dei presidi Slow Food, rigorosamente vegetariani e con verdure di stagione. Domani, alle 10,30 gli studenti proporranno sei ricette, due per istituto, una delle quali sarà premiata e diventerà la ricetta protagonista del film.

A decretare il piatto migliore, nell’ufficio turistico del comune di Campli, ci sarà una validissima giuria composta da diverse professionalità come il docente in Analisi Sensoriali della Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agro-Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Teramo, Giampiero Sacchetti; il responsabile del Centro Regionale di Fisiopatologia della Nutrizione della Regione Abruzzo e docente della scuola di specializzazione in Scienza dell’Alimentazione dell’Università D’Annunzio Chieti-Pescara, Paolo De Cristofaro; l’Africanista, esperto di Diritto Europeo oltre che membro del direttivo del Consiglio mondiale del Panafricanismo, Mukuna Samulomba Malaku, lo chef Antonio Verdino, che ha realizzato un prototipo di Timballo al cous-cous, l’assessore gli eventi al comune di Campli, Maria Angela Vanni, un rappresentante Slow Food e il regista Maurizio Forcella.

Nel pomeriggio di domani, inoltre, a partire dalle ore 16 nella sala del consiglio comunale, ci saranno i casting per i ruoli mancanti. La sceneggiatura del corto prevede che a Campli vive una cuoca di nome Adelina. Adelina ha il sogno di far assaggiare il suo particolare timballo alla conduttrice di un programma di cucina. Riuscirà nell’intento grazie a tre idraulici migranti che la aiuteranno nell’invenzione di una ricetta in grado di unire i popoli fondendo elementi tradizionali a altri innovativi: il timballo al cous-cous.

Il corto – per la regia di Maurizio Forcella, che ha diretto anche “Come fosse per sempre” del 2014, si avvale della sceneggiatura di Pietro Albino Di Pasquale, che ha firmato numerosi lungometraggi che si sono distinti nei più importanti festival del cinema – vede nel cast numerosi attori: Niko Mucci, attore anche nel film “Il sindaco Pescatore”; Ivan Franek attore con ruoli di primo piano in film come “La grande Bellezza” di Paolo Sorrentino; Nunzia Schiano attrice nei film “Benvenuti al Nord” e “Benvenuti al Sud” e l’attore emergente Fabio Balsamo molto noto per “Gli effetti di Gomorra la Serie” che ha totalizzato più di 5 milioni di contatti.

Il film sarà presentato in importanti festival in giro per il mondo e negli eventi enogastronomici più importanti, mentre per il 2018 è prevista la messa in onda nelle emittenti nazionali e internazionali. Il progetto è finanziato dal comune di Campli.

“L’idea di un film che potesse aiutare un piccolo comune a farsi conoscere, ma che potesse anche lanciare un messaggio di integrazione ci è piaciuta da subito – ha commentato l’assessore agli eventi al comune di Campli, Maria Angela Vanni, – a Campli vivono moltissimi immigrati e un piatto che possa diventare un esempio di inclusione veicolato con il film ci piace molto. Vogliamo che il nostro paese con le sue bellezze possa finalmente decollare”.

“Si tratta di un lavoro molto impegnativo – ha aggiunto lo sceneggiatore Pietro Albino Di Pasquale – che vede l’impegno di moltissime professionalità e di attori validissimi e importanti. Dietro questo film c’è un’idea forte: puntare all’inclusione. Attraverso la metafora della cucina raccontiamo come la tavola sia da sempre il luogo del dialogo e della tolleranza, anche tra diverse culture. Ci auguriamo che questo piccolo film diventi un esempio per la nostra regione che deve guardare al cinema come a una vera e propria industria che può creare non solo sogni, ma anche tanti posti di lavoro”.

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