Teramo, recupero teatro romano: “Cittadini ignorati, tutto deciso nelle segrete stanze”

Tuona il Comitato per il recupero del Teatro Romano di Teramo. Tramite il presidente, Carlo Di Marco, viene attaccata la decisione delle scorse ore di lasciare ancora fuori i cittadini dalle valutazioni del caso.

“Il Commissario Luigi Pizzi può invitare chi vuole in Comune a discutere di tutto, può anche ignorare, come usa, le nostre richieste di incontro, ma quando si parla di Teatro romano, giunti al punto in cui siamo, dopo decenni di prese in giro da parte delle classi politiche che hanno governato (nessuna esclusa!!), non è più tollerabile che associazioni, comitati cittadini, singoli cittadini e quanti continuano a subire l’evidente non volontà del recupero di questo bene appartenente alla collettività, siano ignorati – dice il Comitato in una nota – E che si continuino a privilegiare le segrete stanze del potere. Lei è nel pieno della legalità, sia chiaro. Nemmeno ci aspettiamo che Lei legga i giornali tutti i giorni per scoprire che in città è appena sorto un Comitato promotore per un Referendum al quale hanno aderito tante associazioni, comitati cittadini, forze politiche e singoli cittadini. Però qualcosa su questo Le hanno raccontato, altrimenti non si spiegherebbe l’intempestività con cui interviene dopo la diffusione di progetti che ora definisce “inattuali”in modo piuttosto sibillino”

“Neanche ci aspettiamo che Lei intuisca la gravità politica dell’ultima parte del suo verbale. Riferendosi al nuovo procedimento progettuale in itinere, infatti, Lei dice ai cittadini che «allorquando sarà stato predisposto il progetto definitivo, non si mancherà di illustrarlo all’opinion pubblica locale e alle associazioni, nel corso di un apposito evento». Cioè come dire: quando avremo deciso ve lo faremo vedere. Evidentemente, eccellentissimo, non ci siamo spiegati a sufficienza. Noi promuoviamo un Referendum consultivo/propositivo per imporre (non a Lei, per carità…) alla prossima amministrazione comunale e al prossimo Sindaco che i cittadini, le associazioni, i comitati, i tecnici e gli esperti di questa Città (le sue risorse migliori) si esprimano, non su una minestra già scodellata, bensì, proprio sulla fase progettuale di recupero funzionale del Teatro romano, partendo dall’ipotesi già approvata in Consiglio comunale il 17 dicembre 2010. Sappiamo, come sapevano gli estensori della nostra Costituzione, che fra “partecipazione” e “ratifica” corre un abisso. Certamente lo sa anche Lei”.

E proseguono: “Se poi Lei dovesse ritenere che questa Sua “promessa” possa in qualche modo smontare l’iter referendario che abbiamo avviato con la costituzione del Comitato promotore, allora si sbaglierebbe davvero. Questo nulla toglie al nostro auspicio di avere con Lei un incontro al più presto nella fase di avvio del Referendum comunale, solo dopo che avrà avuto la compiacenza di ordinare agli uffici di dare risposta immediata all’accesso agli atti ancora fermo, questo si, in evidente violazione delle leggi sulla trasparenza. Fatte queste precisazioni, ne mancherebbe un’altra da rivolgere, stavolta, alle forze politiche cittadine che si apprestano a definire le liste elettorali per la prossima primavera comunale. Ad esse vorremmo dire che apprezziamo molto ogni sforzo e ogni interessamento per i temi della democrazia partecipativa e del ruolo attivo propositivo e di controllo del popolo, ma oggi più che mai a Teramo è possibile dimostrare con i fatti che le promesse elettorali non saranno solo promesse”

“Ci permettiamo di indicare una strada. La futura Amministrazione comunale potrebbe dare un grande segno di rinnovamento democratico se convocasse il forum cittadino come primo atto dopo il suo insediamento, senza attendere gli esiti del referendum. Anzi, evitandolo. In alternativa, il Forum cittadino sarebbe imposto da un’ondata di firme referendarie stavolta non vanificabile come accadde quindici anni orsono per lo Stadio comunale. Stavolta i Referendum si farà”.

Impostazioni privacy