Teramo, cortometraggio di Marco Cassini contro la violenza di genere

Presentata questa mattina nella sala consiliare la campagna di comunicazione sociale per promuovere i servizi contro la violenza di genere. Un posto sicuro, questo il tema e il messaggio della campagna realizzata in collaborazione con il regista teramano Marco Cassini e grazie al finanziamento della Fondazione Tercas.

Un cortometraggio in due versioni (pensato quindi per essere diffuso attraverso media tradizionali e i social) che racconta la storia di una donna dalla violenza alla rinascita; materiale informativo con layout coordinato  tratto dal girato di scena.

Il “posto sicuro” è  certamente il Centro antiviolenza La Fenice così come lo è Casa Maya ma il messaggio forte è quello delle istituzioni a fianco delle donne maltrattate: quindi una “rete” sicura cui affidarsi per “rinascere”. “Ci sono esperienze che ti emozionano e questa è una di quelle – ha detto il regista – anche per l’atmosfera e la sensibilità che mi hanno trasmesso tutti quelli che in Provincia lavorano attorno a questo tema. Lo abbiamo girato a Teramo,  abbiamo contrapposto i luoghi degradati, metafora della violenza subita, a quelli bellissimi e solari della nostra terra che diventano il simbolo della rinascita. Anche l’attrice è teramana come la maggior parte dei collaboratori. E’ un cortometraggio girato come un film e che ha la pretesa di emozionare come un film. Ho sempre creduto che nel nostro territorio si possa arrivare a fare cose di assoluta qualità, e questo spot è la dimostrazione che si, la nostra terra ha artisti fantastici”.

In maniera coordinata, dai fotogrammi del video, sono state tratte le immagini utilizzate anche per il materiale cartaceo (locandine, brochure etc etc) che verrà distribuito in maniera mirata nei luoghi dove è più facile “intercettare” situazioni di bisogno (ad esempio ambulatori medici e farmacie, servizi ospedalieri). Il video sarà messo a disposizione di tutti i Comuni ne faranno richiesta per essere diffuso attraverso i loro strumenti di informazione (siti e social) e a tutti i soggetti della rete antiviolenza. La campagna è stata realizzata grazie al contributo finanziario della Fondazione Tercas: il progetto è stato presentato e valutato positivamente nell’ambito del bando riservato alle azioni sociali.

L’iniziativa è stata presentata dal presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino; la consigliera delegata alle Pari Opportunità, Federica Vasanella; dalla presidente della Fondazione Tercas, Enrica Salvatori; dalla responsabile dei servizi provinciali antiviolenza, Annapaola Di Dalmazio. Alla presentazione sono intervenuti gli attori della RETE PROVINCIALE ANTIVIOLENZA voluta dalla Prefettura di Teramo e dal Tribunale di Teramo, la presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia, Tania Bonnici Castelli, le rappresentanti delle CPO di numerosi Comuni.

Uno dei quattro assi portanti del nuovo Piano nazionale contro la violenza di genere è la prevenzione e le azioni di informazione, sensibilizzazione e comunicazione sono le leve strategiche che consentono di sensibilizzare l’opinione pubblica, di modificare i comportamenti, di aumentare il livello della percezione di rischio.

Altro pilastro, oltre al ruolo fondamentale di Università e scuola, è quello della formazione degli operatori del settore pubblico e del privato  sociale su fenomenologia, intercettazione, emersione, presa in carico, valutazione e gestione dei casi di violenza contro le donne inclusi quelli che riguardano le donne  migranti,  rifugiate  e richiedenti  asilo.

“Ma, a monte di tutto questo, devono esserci i servizi: di ascolto, accoglienza, supporto, affiancamento giuridico e psicologico in tutto il percorso, sempre doloroso e difficile, che consente alle donne di uscire dalla spirale di violenza. Servizi, come Casa Maia e il Centro antiviolenza La Fenice, che dovrebbero entrare di diritto fra quelli “essenziali” della rete socio-assistenziale pubblica” ha sottolineato il presidente Renzo Di Sabatino ringraziando Marco Cassini per la “preziosa collaborazione”.

Il progetto presentato oggi è stato voluto e seguito dalla consigliera Federica Vasanella: “Quando siamo arrivati abbiamo capito che prima di fare comunicazione dovevamo migliorare e rafforzare il servizio per eliminare alcune criticità. La scelta coraggiosa sostenuta dal Presidente di tornare a gestire in proprio il servizio è stata vincente così come è vincente  la logica della rete delle istituzioni che ci consente di unificare approccio, metodi e linguaggio”.

L’impegno della Fondazione Tercas sul tema dell’antiviolenza ha radici lontane, come ha ricordato Enrica Salvatori: “eravamo anche in uno dei primi progetti dell’associazione On The Road, tocchiamo con viva sensibilità il dolore e le problematiche del fenomeno della violenza e siamo consapevoli di quanto lavoro c’è da fare sul territorio”. Annapaola di Dalmazio ha ricordato il lavoro del team del Centro Antiviolenza, tutte donne e professioniste specializzate (l’avvocato Shaula D’Antonio, la psicologa Cristina Bellocchio; l’assistente sociale Federica Di Gregorio) : “perché l’antiviolenza ha bisogno di un approccio e di una formazione specifica mentre rimangono anonime, ma a loro vanno anche i nostri ringraziamenti,  le operatrici di Casa Maya così come il luogo per garantire sicurezza e anonimato a chi vi si rivolge”.

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